Il presidente francese promette lo smantellamento del grande campo profughi alla periferia della città sulla Manica
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Il presidente francese François Hollande ha cominciato lunedì mattina la sua prima visita ufficiale a Calais, città sulla Manica dove si sono concentrate le tensioni per la presenza del campo di migranti più difficile da gestire. La prima dichiarazione del capo dell’Eliseo ha riguardato l’esigenza di “smantellare completamente, definitivamente il campo”.
Il presidente Hollande ha rivolto anche un appello alle autorità de Regno Unito, la meta ambita dalla maggior parte dei migranti di Calais. “Anche i britannici devono fare la loro parte”, ha detto, “e contribuire allo sforzo umanitario della Francia”, riferendosi in particolare al caso dei minori che vogliono ricongiungersi alle famiglie già arrivate oltre Manica.
Il tema dei migranti e della chiusura del campo, noto anche con il soprannome “la giungla”, è già al centro della campagna elettorale. Infatti, residenti e commercianti sono esasperati e il candidato alle primarie alle prossime presidenziali del centro-destra, l’ex capo dello Stato Nicolas Sarkozy, ha preceduto Hollande di una settimana nella regione.
Hollande, arrivato in elicottero, ha dapprima visitato la gendarmeria; vedrà poi i rappresentanti politici, dell’imprenditoria e delle associazioni. Non è prevista una visita nella “giungla” (dove vivono tra le 7’000 e 10’000 persone); l’ipotesi è stata scartata dopo gli attentati a Nizza e a Saint-Etienne-du-Rouvray.
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