È iniziato il conto alla rovescia in Grecia per il referendum sul contestato piano di aiuti proposto dalla Troika che sta monopolizzando l’attenzione in tutta Europa. Ieri sera i due schieramenti sono scesi in piazza, mentre i sondaggi confermano l’incertezza estrema sull’esito del voto.
Intanto il carismatico ministro delle finanze Yaris Varoufakis, coinvolto nella campagna referendaria (e sostenitore con il suo partito Syriza del no), ha accusato i creditori internazionali di fare del terrorismo nei confronti del paese ellenico.
Le polemiche più roventi in queste ore riguardano la notizia riferita al Financial Times, secondo cui il governo si preparerebbe ad un prelievo coatto del 30% sui depositi bancari superiori agli 8.000 euro. Informazione subito smentita da Varoufakis, che ha anche anticipato che le banche, alle prese con un serio problema di liquidità, riapriranno in ogni caso martedì, nonostante le dichiarazioni di segno contrario provenienti dall’Unione delle banche greche.
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