Il più grande centro commerciale d’Italia, tra i maggiori (se non il maggiore in assoluto) in Europa: è in costruzione ad AreseCollegamento esterno, zona nord ovest di Milano, a due passi dall’autostrada A8 Milano-Como e occuperà una parte (si dice 77 mila mq ma considerando l’intera struttura si arriverà a oltre 120 mila mq) dell’area dello stabilimento ex-Alfa Romeo, rientrando così in un più ampio progetto di riqualificazione dell’area.
Naturalmente si tratta di un’opera discussa per dimensioni e impatto ambientale, una vera cattedrale dello shopping, con un ipermercato enorme, 25 ristoranti, oltre 200 negozi di marche famose (dall’elettronica all’abbigliamento) e parcheggi coperti per più di 6.000 vetture. Complessivamente l’investimento totale previsto è intorno al miliardo di euro e oltre al gruppo Brunelli (marchio Ipermercato e capofila del progetto) ci sono Euromilano, Intesa Sanpaolo, Unipol e altri soci minori, che da quasi 18 anni attendevano i permessi di realizzazione.
L’area dove sorgerà il centro commerciale si trova in una posizione particolarmente strategica, non troppo distante da Milano e a meno di dieci chilometri dall’area che ospiterà l’Expo, ed è sopratutto lungo l’asse autostradale che conduce a Como, al confine e quindi al Ticino. Tanto che nel
primo opuscolo pubblicato dal costruttore, viene strizzato (e non poco) l’occhio proprio ai potenziali clienti ticinesi. “Solo 45 minuti da Lugano” recita infatti l’opuscolo, che mostra una cartina semplificata e la velocità con cui un cliente svizzero potrà arrivare (traffico permettendo) all’Arese Shopping Center (così si chiamerà la struttura). Come se non bastasse, fa bella mostra di sé anche una foto con una bandiera svizzera che sembra “garrire al vento” lì, a due passi. Un attacco frontale dunque al commercio e alla grande distribuzione in Ticino. Un attacco, o meglio un tentativo di scippare clienti all’Uovo di Chiasso, a Serfontana, al Fox Town, a Grancia e ad altre strutture ticinesi. Vuoi per la vicinanza, vuoi per la grandezza della futura struttura commerciale di Arese, vuoi anche per il franco svizzero forte che potrebbe dirottare appunto verso lo shopping italiano altri clienti ticinesi.
Nel frattempo, ad Arese sono tutti sul piede di guerra. Non bastava Expo (che ad Arese ha posto qualcosa come 11 mila parcheggi auto). Non bastava la quinta corsia sull’autostrada, già peraltro trafficata ogni giorno. Ora sta per arrivare anche questa mega struttura commerciale, che (si dice) porterà circa 50 mila auto al giorno in zona. Per questa ragione è nato un battagliero comitato, “Passaparola”, che ha raccolto circa 5.000 firme di cittadini preoccupati per il possibile aumento del traffico in una zona fino ad oggi considerata esclusiva e residenziale.
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