Primo passo verso il ricollocamento dei migranti
I ministri dell'interno di Italia, Malta, Francia e Germania, riuniti lunedì a La Valletta con la presidenza finlandese di turno dell'UE e il commissario alle migrazioni, hanno raggiunto un'intesa sulla redistribuzione dei migranti.
Il principio del primo paese d’arrivo stipulato dalla Convenzione di Dublino, in base al quale una richiesta di asilo deve essere esaminata dallo Stato di ingresso, potrebbe presto essere rivisto.
I partecipanti al mini-vertice organizzato lunedì nella capitale maltese hanno infatti trovato un accordo per la creazione di un sistema di ripartizione automatico dei migranti che sbarcano in Italia o a Malta e che chiedono asilo.
“Solo una prima tappa”
I contenuti precisi dell’intesa non sono stati svelati e – soprattutto – il testo deve ancora essere sottoposto all’approvazione dei paesi dell’Unione durante l’incontro dei ministri dell’interno previsto l’8 ottobre in Lussemburgo. “È solo una prima tappa”, ha sottolineato il ministro dell’interno francese Christophe Castaner.
Per il suo omologo tedesco Horst Seehofer, l’accordo odierno “aprirà la strada alla revisione della politica comune europea d’asilo”. Senza di esso – ha proseguito – “la revisione di Dublino non sarebbe mai possibile”.
Ovviamente soddisfatta la neoministra dell’interno italiana Luciana Lamorgese, che durante la conferenza stampa ha parlato di un clima di “grande collaborazione” tra i presenti e della “volontà di procedere insieme” dei quattro paesi che hanno dato vita all’accordo.
Tutti i richiedenti l’asilo
Luciana Lamorgese ha fornito qualche dettaglio dell’intesa. Ad esempio, la bozza di accordo prevede il ricollocamento di tutti i richiedenti asilo e non solo di coloro che hanno ottenuto lo status di rifugiato e la “redistribuzione dei migranti su base obbligatoria” con un sistema di quote che verrà stabilito a seconda di quanti dei 28 paesi dell’UE parteciperanno all’intesa.
L’accordo riguarda però solo i migranti soccorsi dalle navi delle Ong e da quelli militari e non chi raggiunge autonomamente le costi italiane o maltesi.
Il sistema messo a punto stabilisce che una volta decisa la quota da ridistribuire, i migranti verranno inseriti direttamente nella banca dati del paese di destinazione, che si farà carico anche degli eventuali rimpatri.
Inoltre – ha spiegato la titolare del Viminale – viene stabilita la “rotazione volontaria” dei porti di sbarco, non solo quando quelli di Malta e Italia sono saturi. “E questo non era scontato”, ha precisato.
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