Mondiale, che ne sarà dei dodici stadi?

Il Campionato mondiale di calcio 2018 è costato 15 miliardi di dollari, in buona parte denaro pubblico. Molto è stato speso per gli stadi, che potrebbero tuttavia costituire un'eredità scomoda. L'analisi di un esperto.
Il presidente della FIFA, Gianni Infantino, considera Russia 2018Collegamento esterno il migliore mondiale di tutti i tempi. Di certo è il più caro di sempre, e al di là della sostenibilità della spesa ci si chiede che ne sarà degli stadi.
Molti costruiti da zero, negli altri casi rinnovati completamente, gli impianti utilizzati per il mondialeCollegamento esterno sono veri e propri gioielli, moderni. Allora qual è il problema?
Troppo grandi per il calcio russo
“Gli stadi sono troppo grandi, difficilmente si riuscirà a farne un uso ragionevole”, risponde Martin MüllerCollegamento esterno, professore di geografia umana all’Università di Losanna, studioso dell’impatti dei grandi eventi.
“Sei di questi impianti non ospitano neppure club della massima serie del campionato, le cui partite hanno comunque un numero di spettatori talmente basso da nemmeno lontanamente riempirli. C’è poi un altro problema: gli stadi sono così cari che i club non possono permettersi la loro manutenzione”.
Un’occasione mancata?
In altre parole, se un grande evento permette grossi investimenti nelle città di provincia, i soldi non dovrebbero essere spesi in manufatti come grandi arene o alberghi di lusso.
“Non sono queste le cose di cui si ha bisogno. Servirebbero piuttosto scuole, strade o infrastrutture per la sanità”, prosegue Müller.
Certo, il prestigio accumulato dalla Russia con questo mondiale è difficile da stimare finanziariamente. Ma se già prima dell’evento i club russi ricevevano molto denaro pubblico, il mantenimento degli stadi costosi non migliorerà le cose.

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