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In Spagna i socialisti alla ricerca di una maggioranza

pedro sanchez col pugno alzato
Pedro Sanchez può festeggiare: il Partito socialista è diventata la prima forza in Parlamento, guadagnando 39 seggi. Keystone / Juanjo Martin

Il Partito socialista (Psoe) di Pedro Sanchez è uscito vincitore dalle legislative di questo fine settimana, senza però ottenere una maggioranza. In Parlamento entra per la prima volta il partito di estrema destra Vox.

“Il Psoe ha vinto le elezioni, e con questo ha vinto il futuro e ha perso il passato”, ha dichiarato Sanchez subito dopo l’annuncio dei risultati. Il premier uscente ha così ottenuto il mandato popolare che gli mancava, essendo arrivato alla guida dell’Esecutivo dopo la caduta del Governo guidato dall’esponente del Partito popolare Mariano Rajoy, travolto dagli scandali.

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Il Psoe ha ottenuto il suo migliore risultato degli ultimi 11 anni, aggiudicandosi il 28,7% delle preferenze e conquistando 123 seggi (nella precedente legislatura ne aveva 84) sui 350 del Congresso dei deputati. Da sottolineare anche l’affluenza record alle urne, che ha superato il 75%.

Ad uscire con le ossa rotte dalle elezioni è il Partito popolare, secondo con il 16,7% dei suffragi, ma che dimezza il suo numero di seggi (66).

In terza posizione arriva il partito liberale Ciudadanos (15,8% e 57 seggi) seguito dal movimento di sinistra Podemos (14,3% e 42 seggi)

Un altro dato che entrerà negli annali è l’accesso in Parlamento dell’estrema destra: il partito Vox è infatti diventata la quinta forza del paese, ottenendo il 10,3% dei voti e 24 seggi. Il risultato è però inferiore alle aspettative e il partito di Santiago Abascal non potrà essere l’ago della bilancio di un’eventuale Governo di centro-destra, poiché insieme Partito popolare, Ciudadanos e Vox hanno ottenuto meno seggi di quelli che nel 2016 ottennero da soli i primi due partiti.

Alla ricerca di alleanze

Malgrado la vittoria, Pedro Sanchez dovrà ora rimboccarsi le maniche per cercare di trovare una maggioranza. Anche alleandosi con Podemos, il cui leader Pablo Iglesias si è già detto disponibile a discutere, i numeri non permettono infatti a Sanchez di raggiungere la soglia di 176 deputati, sinonimo di maggioranza assoluta.

I socialisti e Podemos avranno quindi bisogno del sostegno di formazioni regionali minori, ad esempio i nazionalisti baschi, per potere governare. Potrebbero anche essere costretti a fare appello ai separatisti catalani.

Questa alleanza aveva già portato al potere Sanchez lo scorso giugno, dopo una mozione di censura che aveva rovesciato il Governo del conservatore Rajoy.

Il rinnovo di una tale alleanza è possibile, ma dipenderà soprattutto da cosa i piccoli partiti nazionalisti chiederanno in cambio.

Un’altra possibilità potrebbe essere l’alleanza tra il Psoe e Ciudadanos, che insieme avrebbero la maggioranza. Tuttavia, il leader del partito liberale Albert Rivera ha in passato escluso una simile idea.

L’analisi da Madrid di Davide Mattei:

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