Traffico sull’Everest, 4 scalatori morti in 24 ore
La cima dell’Everest è sempre più trafficata e il sovraffollamento della montagna più alta del Mondo, complice il periodo particolarmente propizio, continua a provocare vittime.
Sono sette gli scalatori deceduti negli ultimi giorni, quattro – due indiani, un austriaco e una guida nepalese – nelle ultime 24 ore.
Centoventi persone hanno raggiunto la vetta posta a 8’848 metri giovedì ma molti di loro hanno dovuto attendere molte ore, a causa dell’intasamento nella “zona della morte” sulla via normale, prima di poter proseguire la loro ascesa, circostanza questa che ha potuto aggravare il loro stato di salute.
I due indiani morti durante la discesa sono una donna di 52 anni e un giovane di 27 anni. Quest’ultimo è deceduto per disidratazione e spossamento “dopo essere stato coinvolto per 12 ore nell’imbottigliamento degli alpinisti”, ha precisato la compagnia di guide Peak Promotion. Due sherpa lo hanno trasportato al campo 4 dove è spirato poco dopo.
Un austriaco di 65 anni è morto invece sulla via tibetana, meno frequentata di quella nepalese, mentre una guida nepalese è deceduta per una malattia fulminante al campo 3 a 7’158 metri di altitudine.
L’alta stagione sull’Everest dura da fine aprile a fine maggio, periodo nel quale la situazione meteorologica offre condizioni meno estreme per gli scalatori. A giovedì scorso sono stati 550 gli alpinisti giunti sulla vetta himalayana quest’anno, secondo i dati diffusi dalle autorità nepalesi.
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.