L’Iraq ha impiccato 36 uomini riconosciuti colpevoli del massacro di centinaia di reclute dell’esercito compiuto dall’autoproclamato Stato islamico e dai suoi alleati vicino a Tikrit nel 2014, nel corso della sua offensiva nella regione.
Conosciuto come massacro di Camp Speicher, dal nome della base dove le reclute erano state imprigionate, avrebbe fatto fino a 1’700 morti. Lo scorso anno erano stati riesumati 470 corpi da quattro fosse comuni.
In totale la giustizia ha condannato a morte 64 persone per il massacro in processi che sono stati però criticati per la mancanza di trasparenza da Human Rights Watch.
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