Il governatore della California, il democratico Gavin Newsom, ha firmato mercoledì una moratoria sulla pena di morte nel suo Stato e si è impegnato a non consentire alcuna esecuzione durante il suo mandato.
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tvsvizzera/reuters/ats/spal con RSI (TG del 13.3.2019)
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Il provvedimento si traduce nella sospensione dell’iniezione letale per i 737 detenuti condannati alla pena capitale e nell’immediata chiusura della camera della morte del carcere di San Quintino. Questo tipo di sanzioni, ha affermato l’ex sindaco progressista di San Francisco, è discriminatoria, ingiusta e “contraria ai nostri valori fondamentali”.
L’opinione pubblica californiana non sembra però esattamente dello stesso avviso. Negli ultimi sei anni sono infatti stati bocciati alle urne due referendum che proponevano l’abolizione della pena capitale ma il governatore non sembra preoccuparsene.
In California non vengono eseguite condanne a morte dal 2006, anno in cui una serie di ricorsi hanno contestato la procedura in vigore per la somministrazione dell’iniezione letale. Ma i tribunali continuano a emettere condanne al patibolo.
Negli Stati Uniti solo la Corte suprema ha il potere di abrogare la pena capitale ma il governatore, negli Stati in cui è prevista questa pena senza appello, può rifiutarsi di firmare un ordine di esecuzione e tramutare la sanzione più grave in reclusione a vita.
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