L’arte capta
Le guardie di confine e gli sciami di “spalloni” utilizzati dai trafficanti. Astuzie, trucchi e... manette
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Arte capta
Un fiume di denaro continua ad attraversare la Svizzera. È frutto dei tesori dell’arte italiana, trafugati dalle organizzazioni criminali e “parcheggiati” nei caveau e nei punti franchi elvetici, in attesa dell’acquirente finaleCollegamento esterno. Le telecamere della RSI hanno seguito le rotte dei trafficanti di beni culturali che risalgono la Penisola fino alla frontiera dove, se sono riusciti a dribblare le forze dell’ordine italiane, devono affrontare quelle elvetiche. In primis, giocoforza, le guardie di confine.
“Il sequestro di due chili di cocaina fa più scalpore rispetto al ritrovamento di un dipinto, ma gli interessi in gioco, per le organizzazioni criminali, sono altrettanto importanti”, spiega ai nostri microfoni il comandante delle guardie di confinedella Regione IV, Mauro Antonini (vedi video).
I trafficanti, per superare il confine, utilizzano i cosiddetti “spalloni“. Cercano di sfruttare la legge dei grandi numeri per mimetizzarsi come una goccia nel mare di veicoli (più di 70 mila) che, ogni giorno, passano i valichi. Contro i “barbari” contemporanei che saccheggiano l’Italia sono inutili le tecniche collaudate per la lotta al traffico di stupefacenti come, ad esempio, i reagenti chimici usati per rivelare la presenza della droga; le guardie devono puntare sulle “soffiate” o cercare di leggere l’incertezza e la paura negli sguardi dei “pesci” piccoli, l’anello più debole della catena criminale.
Tutto quello che ha un mercato attraversa il confine. “Abbiamo sequestrato monili, anfore, monete romane – dice Antonini – I dipinti, smontati dalle cornici e arrotolati per evitare pieghe, vengono nascosti negli interstizi del veicolo, come si fa con la droga”.
Sul confine non ci sono agenti in grado di stabilire il valore delle opere, “così quando scopriamo qualcosa coinvolgiamo gli esperti e scatta la collaborazione con le autorità italiane”, sottolinea il comandante Antonini.
Non solo tesori autentici. Il comandante spiega che le organizzazioni criminali contrabbandano sempre più spesso falsi di grande qualità, che garantiscono guadagni milionari. Ma questa è un’altra storia. Conviene tornare a Roma, daicarabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale (TPC) … e voi dovete aspettare la prossima puntata.
Massimiliano Angeli
Speciale arte in fuga
Al tema del traffico di arte tra l’Italia e la Svizzera – dossier curato da Massimiliano Angeli – dedichiamo nei prossimi giorni altre due puntate:
3a puntata, Falsi d’autore
Lunedì 6 aprile 2015
I numeri da capogiro delle opere contraffatte. Il ruolo degli insospettabili: gallerie e musei. I carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale spiegano come evitare le truffe.
4a puntata, Il falsario “sincero”
Sabato 11 aprile 2015
Ha iniziato a dipingere falsi per vendetta, oggi è uno degli artisti italiani più apprezzati del mondo e sono molti i vip che non lo denuncerebbero mai. Lui si definisce il più onesto dei ladri. Dopo aver visto l’intervista a Daniele Dondè, comincerete a osservare più attentamente anche i quadri dei musei.
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