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L’esercito siriano ha ripreso Palmira

La città era stata occupata quasi un anno fa dai militanti Isis, che ne avevano devastato i tesori archeologici; gli estremisti ripiegano verso nord

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Dopo una battaglia durata tutta la notte, le truppe siriane hanno ripreso domenica il “pieno controllo” di Palmira. La città, nota per i suoi siti archeologici, era stata occupata quasi un anno fa dai militanti dell’autoproclamato Stato islamico, che ne avevano devastato i tesori.

Gli estremisti stanno ora ripiegando verso nord. Ma secondo il comando dell’esercito siriano, questo è l’inizio della fine del Califfato.

Dopo aver riconquistato la città vecchia, situata nel nord, l’esercito siriano ha ripreso il controllo dell’intera città di Palmira, in Siria. È la fine del regno di terrore dell’Isis in una città che ospita il sito archeologico d’epoca romana, patrimonio Unesco. Un patrimonio in parte distrutto dagli jihadisti.

La conquista è il risultato di un’offensiva dell’esercito siriano e delle milizie sciite alleate, appoggiate dalle forze aeree russe, iniziato tre settimane fa.

Secondo il ministro della difesa russo, nell’operazione sono stati colpiti 158 postazioni dei terroristi. Più di 100 jihadisti sono morti. Un duro colpo per l’Isis, sotto pressione su diversi fronti sia in Siria che in Iraq.

Le truppe siriane sono ora impegnate nello smantellamento delle mine disseminate soprattutto nella città antica.

Le ultime immagini del sito archeologico sono state pubblicate dall’emittente Russia24. Dalle riprese non è chiaro quanto siano danneggiati i siti, ma alcune colonne e strutture sembrano ancora intatte. Due templi, un arco e una torre, sono stati lasciati in rovina.

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