“L’Italia non registra i rifugiati”

Duro attacco di un ministro bavarese a Roma, accusata di ignorare volutamente le leggi europee
La questione rifugiati complica sempre più i rapporti tra l’Italia e l’Europa.
Dopo il no dell’Unione alla richiesta di aiuto italiana nella gestione della problematica dei rifugiati e di mare nostrum, ora è un miinistro di un land tedesco a lanciare accuse gravi a Roma.
Joachim Hermann, ministro degli interni bavarese, afferma che le autorità italiane ignorano volutamente le leggi europee sui rifugiati per evitare di farsene carico.
Saltando la procedura di identificazione, secondo Hermann, Roma evita che i rifugiati sbarcati sulle coste italiane possano essere rimandati in Italia se identificati in un altro Paese dell’Unione.
”L’Italia –ha affermato il ministro bavarese alla Dpa- in molti casi intenzionalmente non prende dati personali e impronte digitali dei rifugiati per permettergli di chiedere asilo in un altro Paese”.
Ripetutamente, negli ultimi mesi, la polizia bavarese e quella austriaca hanno reso noti casi di rifugiati fermati mentre tentavano di entrare nei rispettivi Paesi senza i documenti necessari. Il governo bavarese giovedì ha registrato un nuovo record: 319 richieste d’asilo in un giorno solo.
”Uno dei motivi – ha continuato Hermann – è che una parte considerevole dei rifugiati che arrivano in Italia si mettono in viaggio verso la Germania senza essere passati per il previsto procedimento” di identificazione.
I dati
L’ultimo dato fornito dal CIRCollegamento esterno (Consiglio italiano per i rifugiati, fa stato di 15’715 richieste d’asilo presentate in Italia nel 2012, e 77.500 in Germania. In SvizzeraCollegamento esterno nello stesso anno le richieste sono state 28’600.

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