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La terra trema in Nuova Zelanda

La forza del terremoto (magnitudo 7,8) ha dislocato il fondale oceanico, un cedimento che ha formato un'onda anomala di 2 metri

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Un terremoto di magnitudo 7.8 che ha colpito la Nuova Zelanda ha fatto delle “vittime”: lo ha dichiarato il ministro neozelandese per la protezione civile, Gerry Brownlee, citato dai media locali online, precisando che non è ancora possibile quantificare.

Si sa per certo – stando al New Zealand Herald – che c’è un morto a Kaikoura, oltre ad una persona deceduta pare in seguito ad un malore forse generato dal terremoto. Il sisma, ha detto il ministro Brownlee, è stato sentito in maniera forte in tutto il Paese.

L’epicentro del terremoto è stato localizzato a 91 km a nord di Christchurch, in terra, ma data la grandezza della faglia attivata, ha riferito il sismologo dell’Ingv Alessandro Amato, ha mosso il fondale oceanico con la generazione di uno tsunami. “È stato un terremoto non troppo profondo (circa 10 chilometri) – ha aggiunto Amato – ma molto esteso”.

La Nuova Zelanda è appoggiata su una faglia che ogni anno si sposta di circa 4 centimetri, rendendo l’area fortemente sismica. Le reti sismologiche hanno così permesso di capire il crearsi di un’onda di circa due metri che ha fatto scattare l’allarme.

L’allarme tsunami, lanciato subito, è stato abbassato in tutta la costa orientale della Nuova Zelanda, dove è consentito alla popolazione di tornare nelle abitazioni costiere, tranne nella porzione costiera vicina all’epicentro, che comprende Christchurch e le isole Chatham, ma non la capitale Wellington. Lo scrive su Twitter la protezione civile neozelandese (Mcdem), invitando però la popolazione anche fuori dalla cosiddetta “area blu” (alto pericolo di tsunami) a tenersi lontano dalle spiagge e dai moli perché le onde possono comunque essere pericolose.

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