Leader mondiali a Monaco di Baviera per discutere di sicurezza
Vladimir Putin, accusato dal mondo occidentale di essere il responsabile del decesso di Alexei Navalny, è stato al centro degli interventi tenutisi sabato mattina alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco di Baviera.
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tvsvizzera.it/Keystone-ATS
Anche il presidente ucraino Volodymyr Zelenksy, presente sabato mattina alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco, ha accusato Vladimir Putin della morte, annunciata venerdì, dell’oppositore Alexei Navalny, che da diversi anni si trovava in carcere.
Zelensky, oltre a lanciare nuovamente un appello ai Paesi alleati dell’Ucraina, chiedendo loro maggiori aiuti sotto forma di materiale bellico per portare avanti la guerra contro Mosca, si è rivolto direttamente anche a Vladimir Putin: “Tu conosci solo la lingua dell’odio, la lingua della morte e ci sono solo due alternative per il tuo destino: o finirai di fronte al Tribunale internazionale per i crimini contro l’umanità commessi in questa guerra oppure finirai a tua volta ucciso”.
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Zelensky ha poi invitato Donald Trump a visitare l’Ucraina: “Mi recherò con Trump al fronte per fargli vedere dal vivo cosa significa la guerra e cosa significa combattere: Vederlo dal vivo è diverso dal vederlo su Instagram”.
A Monaco ha parlato anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz, che ha chiesto ai suoi alleati europei di spendere più soldi per la difesa, per la NATO e per sostenere maggiormente Kiev. “Questo – ha detto – è necessario, anche se comporta sacrifici finanziari, ma sono soldi investiti bene”. Anche perché, ha aggiunto, una vittoria della Russia in Ucraina significherebbe “la fine dell’Ucraina come Stato libero, indipendente e democratico, la distruzione del nostro ordine di pace europeo, il più grave stravolgimento della Carta delle Nazioni Unite dal 1945. E, ultimo ma non meno importante, l’incoraggiamento a tutti gli autocrati del mondo a usare la violenza per risolvere i conflitti”. Vladimir Putin, secondo Scholz, non ha raggiunto finora nemmeno uno dei suoi obiettivi militari ed è “un personaggio fallito”.
Non solo Ucraina
Nella città tedesca, però, non si è discusso solo della situazione in Ucraina: la vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris ha incontrato il presidente israeliano Isaac Herzog al quale, ha scritto su X la numero due della Casa Bianca, gli USA hanno ribadito l’impegno a “riportare a casa gli ostaggi tenuti da Hamas e a garantire la sicurezza di Israele. Abbiamo discusso degli sforzi per ottenere una pausa prolungata nei combattimenti, dell’importanza di aumentare l’assistenza umanitaria e della continua pianificazione per la Gaza post-bellica”.
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In Munich, I spoke with President Herzog of Israel and reaffirmed our commitment to bringing home the hostages held by Hamas and ensuring Israel is secure.
C’è anche stato un incontro tra il premier del Kosovo Albin Kurti e il capo della diplomazia europea Josep Borrell, nel corso del quale il kosovaro, come riferiscono i media serbi, ha accusato Belgrado di violare l’accordo messo a punto dall’UE e finalizzato un anno fa a Bruxelles e Ohrid, in Macedonia del Nord. n documento che la parte serba si rifiuta di firmare poiché contiene a suo dire un implicito riconoscimento del Kosovo indipendente.
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