UE, presentate nuove regole per i giganti del web
La Commissione europea ha presentato martedì il suo atteso piano che mira a regolamentare l'attività dei giganti del settore digitale, criticati per abusare della loro posizione dominante. Definisce una lista di obblighi, divieti e sanzioni in caso di mancato rispetto delle direttive.
“L’obiettivo non è di far scomparire le grandi piattaforme ma di imporre loro regole per evitare che provochino rischi alla nostra democrazia”, ha spiegato il commissario per il mercato interno dell’UE, il francese Thierry Breton che ha presentato il dossier assieme alla commissaria europea per la concorrenza, la danese Margarethe Vestager.
L’esecutivo europeo prevede di introdurre due legislazioni complementari per colmare le falle giuridiche. Il primo pacchetto (Digital Service Act) punta a responsabilizzare intermediari e grandi piattaforme che dovranno cooperare con le autorità e disporre di un metodo per moderare i contenuti che accolgono. Questo per evitare derive quali diffusione su larga scala di discorsi di odio, o la manipolazione dell’informazione.
Il secondo pacchetto (Digital Market Act) porta sul mercato digitale. Imporrà limitazioni specifiche agli attori definiti “sistemici”, una decina di aziende la cui potenza minaccia la libera concorrenza. Tra loro le cinque “Gafam” (Google, Apple, Facebook, Amazon et Microsoft) che in futuro potrebbero dover rispettare delle regole sulla trasparenza dei loro algoritmi e dell’uso dei dati privati degli utenti, il cuore del loro modello economico. Dovranno notificare alla Commissione europea ogni progetto di acquisizione di aziende e marchi in Europa. Questi giganti sono spesso infatti accusati di distruggere la concorrenza imponendo con il loro strapotere le proprie regole alle aziende concorrenti. Questo quando non le hanno semplicemente annientate.
Sono previste anche delle sanzioni che arrivano fino al 10% della cifra d’affari per gravi infrazioni alle regole sulla concorrenza e al 6% per la mancata rimozione di contenuti illegali.
La Commissione UE spera che entro un anno e mezzo queste regole saranno in vigore. In un comunicato, Google si è dichiarato “preoccupato” a causa di una legislazione che prende di mira “solo una manciata di imprese” e renderebbe “difficile lo sviluppo di nuovi prodotti e sostenere così le PMI in Europa”.
Un portavoce di Facebook ha invece dichiarato che “il Digital Service Act è sulla buona strada per aiutare a preservare ciò che di buono c’è su internet” e ha biasimato al contempo Apple che “utilizza il suo strapotere per nuocere a sviluppatori, consumatori e anche alle grandi piattaforme come Facebook”.
Il servizio del Telegiornale:
tvsvizzera.it/Zz/afp con RSI (TG del 15.12.2020)
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