Mugabe e lo Zimbabwe nelle mani dell’esercito
L'esercito dello Zimbabwe ha annunciato venerdì di avere in custodia l’anziano presidente Robert Mugabe. I cingolati avevano accerchiato giovedì la sua residenza e altri punti strategici della capitale Harare. La giovane moglie e potenziale erede di Mugabe, Grace, starebbe trattando l'esilio.
“Vogliamo rassicurare la nazione che sua eccellenza il presidente della Repubblica dello Zimbabwe e comandante in capo e la sua famiglia sono sani e salvi”, recitava il comunicatoCollegamento esterno letto alla tv di Stato. “La loro sicurezza è garantita”.
Un annuncio subito letto dai media come un colpo di Stato, benché il testo sostenesse che erano presi di mira solo “criminali attorno” al presidente e che una volta presi la situazione sarebbe tornata alla normalità, affermando inoltre l’indipendenza della magistratura.
Su un account TwitterCollegamento esterno intitolato al partito al governo Zanu-Pf, la cui ufficialità è però in dubbio, si afferma che “persone corrotte e disoneste” sono state arrestate e il capo dello Stato è definito un “uomo anziano di cui la moglie approfittava”.
Moglie alla quale i militari avrebbero concesso di lasciare il Paese.
La lotta per la successione
La tensione era già alta alla luce di una conferenza stampaCollegamento esterno convocata lunedì dal capo delle Forze armate Constantino Chinwenga, che aveva intimato all’ultranovantenne capo di Stato di fermare l’epurazione che ha portato alla fuga all’estero di un potenziale successore.
“Se si tratta di proteggere la nostra rivoluzione, l’esercito non esiterà a intervenire”, aveva messo in guardia il generale riferendosi alla sorte di Emmerson Mnangagwa, che dopo 50 anni passati al fianco di Mugabe è stato silurato la settimana scorsa con l’accusa di tramare contro il capo di Stato anche con l’ausilio di stregoni.
“Tradimento”
La lega giovanile del partito Zanu-Pf -la ‘Generation 40’, che è vicina alla first lady, di 41 anni più giovane del consorte- aveva peraltro sostenutoCollegamento esterno che il capo della Forze armate non ha il sostegno di tutti i militari.
Il fatto che il generale abbia tenuto una conferenza stampa era però già un segnale che il potere del più anziano capo di Stato al mondo vacilla.
Con Mnangagwa “comincia una nuova era”
L’ex vicepresidente, riparato all’estero, ha elogiato venerdì l’intervento. “Una fase di transizione guidata dall’esercito spianerà ora la strada a un’elezione libera, corretta e democratica”, avrebbe detto.
“Oggi comincia una nuova era e il compagno Mnangagwa ci aiuterà a ottenere uno Zimbabwe migliore”, ha twittato da parte sua Zanu_pf, aggiungendo che il politico in esilio sarà presidente del partito.
Il sostegno al “coccodrillo”
L’esercito è stato una colonna portante del potere di Mugabe sin dai tempi dell’indipendenza dalla minoranza bianca, conquistata negli anni Ottanta.
Sarebbero tuttavia oltre cento gli esponenti di spicco che sostengono i Mnangagwa (soprannominato ‘coccodrillo’). Erano stati iscritti in una lista di proscrizione stilata dalla fazione guidata da Grace.
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