Il fuoco delle proteste continua ad ardere negli USA
Le contestazioni scoppiate dopo la vicenda George Floyd, l'afroamericano ucciso da un poliziotto durante l'arresto a Minneapolis, non accennano a placarsi. La protesta ha intanto anche varcato l'Atlantico. Una manifestazione contro il razzismo è stata organizzata lunedì a Zurigo.
Da New York a Los Angeles, da Filadelfia a Seattle, decine di migliaia di statunitensi sono scesi in piazza in questi ultimi giorni per protestare contro la brutalità della polizia, il razzismo e la disuguaglianza sociale, esacerbata dalla crisi della Covid-19.
A una settimana esatta dall’uccisione a Minneapolis di George Floyd, un afroamericano di 46 anni morto durante l’arresto mentre un poliziotto gli teneva premuto il ginocchio sul collo, gli Stati Uniti si stanno leccando le ferite. In diverse città, infatti, le manifestazioni sono degenerate.
E non sarà sicuramente il trasferimento lunedì in un carcere di massima sicurezza dell’agente Derek Chauvin, accusato di omicidio colposo, che calmerà gli animi.
Per cercare di arginare le violenze, in diverse città è stato ordinato il coprifuoco e in oltre venti metropoli è stata dispiegata la guardia nazionale.
A Minneapolis domenica si è sfiorato il dramma quando un’autocisterna ha cercato di forzare il passaggio mentre si trovava in mezzo a un corteo di manifestanti pacifici. L’autista, che ha rischiato il linciaggio, è poi stato arrestato.
Donald Trump, accusato di gettare benzina sul fuoco con i suoi tweet, ha promesso di “fermare la violenza collettiva” e ha puntato il dito contre le azioni dei “radicali di sinistra”, in particolare il movimento “antifa” (antifascista), dichiarando di volerlo iscrivere tra le organizzazioni terroriste.
Il servizio del TG e l’analisi del corrispondente della RSI a Washington:
Intanto, le proteste hanno varcato l’Atlantico e sono arrivate anche in Svizzera. Lunedì, un migliaio di persone ha manifestato a Zurigo verso mezzogiorno contro il modo di operare della polizia americana. I dimostranti, in gran parte giovani, ma anche famiglie con bambini, brandivano cartelli su cui si potevano leggere scritti quali “Black Lives Matter” (le vite dei neri contano) o “Silence is Violence” (il silenzio è violenza).
La polizia non è intervenuta: poco dopo le 14.00 le forze dell’ordine si sono limitate a ricordare le regole – non rispettate – dettate dalla prevenzione del coronavirus: distanziamento fisico e limitazione a 30 persone per gli assembramenti.
Stando all’autorità alla dimostrazione hanno preso parte circa mille persone; tutto si è svolto nella calma e non si sono verificati danneggiamenti. Il mancato intervento è stato deciso in ossequio al principio della proporzionalità.
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.