Tensione a Gaza ma la tregua regge
È salita nelle ultime 24 ore la tensione alla frontiera di Gaza in seguito al lancio lunedì mattina di un razzo finito nei pressi di Tel Aviv dove sono rimasti feriti sette civili.
Per rappresaglia nel pomeriggio sono stati effettuati alcuni raid dell’aviazione dello Stato ebraico che hanno preso di mira postazioni di Hamas, ferendo cinque persone, e gli scontri a fuoco tra l’esercito israeliano e combattenti del movimento islamico si sono protratti fino a notte fonda. Nel corso della serata fonti palestinesi avevano annunciato tramite comunicato una tregua concordata con la mediazione egiziana.
La calma sembra essere tornata martedì mattina ma la frontiera viene presidiata dalle truppe e le scuole israeliane a ridosso della frontiera sono rimaste chiuse: la popolazione è stata invitata a rimanere in prossimità dei rifugi aerei. A Gaza invece le scuole pubbliche sono rimaste aperte ma molti studenti hanno disertato le lezioni.
Da parte sua il premier Benjamin Netanyahu, che punta a una conferma nelle legislative del 9 aprile, ha promesso una risposta forte al lancio di razzi. E la situazione resta tesa, soprattutto da quando sono state organizzate manifestazioni a Gaza per il ritorno dei palestinesi espulsi nel 1948 e dei loro discendenti. Sono infatti circa 200 i palestinesi rimasti sul terreno negli scontri da quando sono iniziate le proteste nel marzo dello scorso anno.
Nel fine settimana sono previste mobilitazioni per celebrare un anno di lotte e il clima potrebbe surriscaldarsi ulteriormente.
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