In Ungheria il referendum contro i criteri di ripartizione dei profughi – in particolare di 1’300 migranti a Budapest – decisi dall’Unione europea non è valido poiché non è stato raggiunto il quorum del 50 per cento degli aventi diritto. Lo ha reso noto il presidente dell’Ufficio elettorale nazionale ungherese Andras Patyi al telegiornale della sera.
Per il momento non vi sono cifre ma l’istituto demoscopico Nezopot, vicino al governo nazional-populista, ha riferito di un 95 per cento di votanti contrari all’assegnazione di una quota di migranti a Budapest. Il tasso di partecipazione alle urne dovrebbe essersi attestato intorno al 43%. Ad ogni modo l’orientamento dell’elettorato, condizionato anche dal testo tendenzioso apposto sulla scheda referendaria, è destinato a non avere effetti pratici dal momento che il mancato quorum ha invalidato lo scrutinio.
Esito che si traduce in uno schiaffo al premier populista Viktor Orban che, cavalcando la protesta anti immigrati, aveva sfidato apertamente Bruxelles. Vi saranno conseguenze anche se non sarà raggiunto il quorum, ha detto a urne ancora aperte Orban. Ma intanto l’opposizione socialdemocratica ha già chiesto le sue dimissioni, come recentemente ha fatto David Cameron”.
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