Thailandia, fine dell’incubo per tutti i ragazzi intrappolati
Tutti e 12 i ragazzi e il loro allenatore che per oltre due settimane sono rimasti intrappolati in una grotta inondata in Thailandia sono stati tratti in salvo. Stanno tutti bene, sia fisicamente che mentalmente, informano le autorità.
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tvsvizzera.it/Zz/ats/reuters con RSI (TG del 10.07.2018)
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I membri della squadra dei “Wild Boars” sono di nuovo tutti all’aria aperta dopo un’attesa che ha tenuto con il fiato sospeso la Thailandia e il resto del mondo. Un epilogo che resta comunque amaro per la morte di un soccorritore thailandese.
L’operazione di salvataggio è durata tre giorni. Ognuno dei ragazzi è stato accompagnato da due sommozzatori professionisti attraverso un percorso molto difficile che anche i più preparati impiegavano 5 ore a percorrere.
I primi otto ragazzi che erano stati tratti in salvo tra domenica e lunedì sono attualmente ricoverati e “in buona salute”, sia fisica che mentale, ha comunicato il ministero della salute pubblica del paese. Resteranno comunque ricoverati per almeno una settimana.
Ma quali sono gli effetti psicologici che un’esperienza del genere può lasciare? La Radiotelevisione svizzera ne ha parlato con un’esperta.
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Niente finale
Durante la loro disavventura i ragazzi hanno ricevuto messaggi di incoraggiamento da ogni parte del mondo e da diverse personalità, tra cui il presidente statunitense Donald Trump, la premier britannica Theresa May, il calciatore Lionel Messi e il guru della tecnologia Elon Musk.
Il presidente della Fifa, Gianni Infantina, aveva anche invitato i ragazzi ad assistere alla finale dei mondiali di calcio prevista il 15 luglio a Mosca. Dovranno però rinunciare poiché saranno ancora sotto osservazione in ospedale. “Faremo in modo di invitarli per un altro evento”, ha fatto sapere Infantino.
Già martedì sera, la squadra del Manchester United ha dichiarato che sarebbe “onorata di accogliere i ragazzi e i loro soccorritori per la prossima stagione”.
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