Caso Khashoggi, la Svizzera chiede un’inchiesta
L'incaricato d'affari saudita a Berna è stato convocato per la terza volta in pochi giorni dal Dipartimento degli affari esteri svizzero. Berna chiede a Riyad che sulla morte del giornalista Jamal Khashoggi venga condotta un'inchiesta minuziosa e trasparente.
Le pressioni internazionali sull’Arabia Saudita aumentano affinché venga fatta luce sul giornalista ucciso mentre si trovava nel consolato saudita di Istanbul. Lunedì, in assenza dell’ambasciatore, l’incaricato d’affari del paese mediorientale è stato convocato dalla segretaria di Stato svizzera Pascale Bäreswyl.
“Gli abbiamo detto – ha dichiarato Pascale Bäreswyl – che ci attendiamo un’inchiesta rapida e chiara su quanto successo”.
La Confederazione non ha per ora deciso prendere delle sanzioni, ad esempio bloccando le esportazioni di materiale bellico. Queste esportazioni sono comunque scese a livelli molto bassi (4,7 milioni di franchi nel 2017), a causa del coinvolgimento dell’Arabia Saudita nella guerra in corso nello Yemen.
La Germania è per contro intervenuta, bloccando appunto l’export di armi fino a quando non sarà fatta luce sulla vicenda. Berlino ha chiesto all’Europa – e a Regno Unito e Francia in testa, tra i principali fornitori di materiale bellico all’Arabia Saudita – di fare lo stesso, ma finora da Londra e Parigi non sono giunti segnali in questo senso.
Intanto, malgrado i tentativi del regime saudita di spiegare l’omicidio con un’operazione finita male e di scartare le responsabilità del principe Mohammed bin Salman, emergono nuovi elementi che sembrano confermare questo coinvolgimento.
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