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Mose, sì all’arresto di Galan

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La Camera dei deputati aderisce alla richiesta dei magistrati che indagano sulle tangenti per il sistema di dighe nella laguna di Venezia

La Camera dei deputati ha autorizzato a scrutinio segreto l’arresto del deputato di Forza italia Giancarlo Galan coinvolto nell’inchiesta veneziana sulle tangenti per il Mose, con 395 voti contro 138 e due astensioni. I legali dell’ex governatore del Veneto, che è stato dimesso nel pomeriggio dall’ospedale di Este, hanno annunciato la presentazione dell’istanza per i domiciliari. Forza Italia, che aveva proposto il rinvio del voto, ha definito una barbarie il pronunciamento dell’aula. A favore dell’arresto dell’ex ministro ha votato la Lega, Sel, Pd, Scelta Civica e M5S. Contrari Fi, Ncd e Psi.

Nel corso dell’indagine condotta dalla procura veneziana sono state arrestate 35 persone, tra cui il sindaco della città lagunare Giorgio Orsini del Pd. Gli inquirenti sospettano l’esistenza di un sistema corruttivo con il quale venivano costituiti fondi neri per finanziare trasversalmente esponenti e partiti politici e per corrompere funzionari pubblici nei lavori di costruzione delle dighe contro l’alta marea. Galan si è detto “totalmente estraneo ai fatti” che gli vengono contestati.

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