Trovano conferme le accuse rivolte all’autoproclamato Stato islamico dall’Osservatorio siriano per i diritti umani, vicino all’opposizione, secondo il quale l’IS avrebbe ucciso numerosi abitanti di Palmira prima di seppellirli ai margini della città. Nella località ripresa una settimana fa dopo dieci mesi dalle truppe federali al regime di Assad, le truppe di Damasco hanno infatti rinvenuto una fossa comune contenente una quarantina di corpi, fra i quali anche quelli di donne e bambini. Una parte dei cadaveri era decapitata. Lo rifersice l’agenzia ufficiale siriana Sana.
La riconquista di Palmira, dove l’IS ha fatto esplodere parte delle preziosissime statue e rovine romane, era stata resa possibile dal sostegno aereo russo. Una stima precisa dai danni sarà possibile solo una volta che la squadra di sminatori inviata da Mosca avrà completato il proprio lavoro e sarà nuovamente possibile muoversi liberamente nella zona archeologica patrimonio dell’Unesco. Si ritiene che ci vorranno due o tre settimane.
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