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Covid-19, tampone obbligatorio per i frontalieri in Austria

Controlli alle dogane austriache
Controlli intensificati alle dogane austriache. Keystone / Max Mayrhofer

Dopo sei settimane l'Austria è uscita dal lockdown ma la situazione è ben lungi dall'essere tornata alla normalità.

I negozi e i musei sono stati riaperti e lunghe code si sono formate all’esterno dei centri commerciali, in concomitanza con la stagione dei saldi. Ma bar, ristoranti e alberghi restano tassativamente chiusi.

Code si sono formate anche davanti alle farmacie che effettuano i test anti-Covid gratuiti, necessari anche per andare semplicemente dal parrucchiere o negli altri centri dove vengono dispensati i servizi alla persona. Lo stesso vale per gli istituti scolastici che hanno riaperto i battenti ma gli alunni sono tenuti ad effettuare ogni due settimane il tampone messo a disposizione dalle stesse scuole e a usare mascherine FFP2.

Nel paese i contagi giornalieri si sono fissati a un migliaio e non sembrano calare nonostante il lungo confinamento, tanto che le autorità sono pronte a decretare un quarto lockdown non appena il quadro epidemiologico dovesse peggiorare.

A preoccupare è soprattutto il Tirolo dove sono stati individuati focolai della variante sudafricana del coronavirus: i turisti, austriaci e stranieri, vengono invitati a non recarsi nelle rinomate stazioni invernali della regione. Non sono escluse imminenti chiusure nella zona per isolare le infezioni.

I controlli ai confini sono stati intensificati allo scopo di verificare le registrazioni online (con relativo screening) divenute obbligatorie per tutte le persone in entrata nella nazione alpina. Inoltre i lavoratori frontalieri devono ora esibire ai funzionari doganali il test negativo anti-Covid. Un’incombenza che va onorata ogni settimana per gli stranieri che svolgono un’attività professionale nel paese.

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