Niente turismo invernale in Austria, stretta sui viaggi in Italia
Per le feste natalizie l'Austria riapre le piste da sci ma non gli alberghi mentre in Italia uscirà nelle prossime ore il nuovo Dpcm.
Mentre i paesi dell’UE stanno cercando di coordinare le strategie contro la pandemia nel delicato periodo delle feste di fine anno, mercoledì era attesa la decisione del governo austriaco che nel pomeriggio ha precisato la sua posizione.
Il prossimo 24 dicembre – contrariamente a Germania, Francia e Italia – riapriranno gli impianti delle stazioni sciistiche ma sarà posto un freno agli spostamenti e al turismo per evitare la propagazione del coronavirus. Questo significa che alberghi e ristoranti resteranno chiusi fino al 6 gennaio e le discipline invernali (sci alpino, fondo, pattinaggio) saranno riservate ai residenti.
Quarantena per gli arrivi dall’estero
Intanto da lunedì si allenta il lockdown totale, con l’apertura delle scuole dell’obbligo (e l’ultimo anno delle superiori) e dei negozi, mentre alle 20 scatterà il coprifuoco fino alle 6 del mattino. La polizia presidierà i centri commerciali “per evitare giornate di caos” durante lo shopping natalizio, ha fatto sapere il ministro dell’Interno Katl Nehammer e dopo le feste, in cui saranno ammesse cene con non più di dieci partecipanti, sarà effettuato uno screening di massa sulla popolazione.
Vienna ha inoltre deciso la quarantena di dieci giorni fino al 10 gennaio per le persone che entrano nel paese da aree a rischio pandemico (cento nuovi contagi ogni centomila abitanti negli ultimi 14 giorni), ad eccezione dei lavoratori frontalieri e dei viaggi professionali. Niente “festa di Capodanno a Praga” o “visita ai parenti nei Balcani” quindi, ha sentenziato il premier Sebastian Kurz, sottolineando che un terzo delle infezioni della seconda ondata è stato “importato” dall’estero.
Il servizio del TG:
Niente spostamenti per Natale in Italia
Anche l’Italia si appresta a varare un ulteriore pacchetto di interventi per le prossime settimane. Il ministro della salute Roberto Speranza, che ha presentato al Senato la campagna di vaccinazioni contro il coronavirus che partirà in gennaio e sarà gratuita per i cittadini, ha sottolineato che “si vedono i primi risultati incoraggianti”: la curva delle infezioni si sta appiattendo “senza un lockdown generalizzato su tutto il territorio nazionale che altri paesi sono stati costretti a scegliere” ma la situazione resta “seria”, con una terza ondata dietro l’angolo in caso di abbassamento della guardia.
Il nuovo Dpcm in fase di elaborazione prevede una stretta deglis postamenti internazionali e tra regioni dal 21 dicembre al 6 gennaio. Nei giorni di festa (25 e 26 dicembre e 1° gennaio) saranno disincentivati anche quelli al di fuori dei confini del comune di appartenenza.
E anche se tutto il paese si sta avviando verso un’unica zona gialla, resterà l’impianto a tre colori che fa scattare restrizioni in funzione delle eventuali evoluzioni negative della pandemia. Tutte le scuole dovrebbero riaprire il 7 gennaio ma su tutte queste proposte resta aperto il dibattito all’interno della maggioranza giallo-rossa.
Proteste in Francia
Anche Parigi vuole scongiurare nuovi focolai durante le vacanze natalizie e tiene chiuse le stazioni invernali. E per i patiti che vogliono comunque sciare in Svizzera, il governo sta pensando di introdurre una quarantena di 7 giorni al rientro in patria. Ma non tutti sono d’accordo, come il sindaco di Châtel, località dell’Alta Savoia al confine con il Vallese, che ha inscenato una protesta assai originale, come illustrato dal reportage del Telegiornale della RSI.
tvsvizzera/ats/spal con RSI (TG del 2.12.2020)
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