Australia e Nuova Zelanda al lavoro per ripristinare i voli tra i due Paesi
L'Australia e la Nuova Zelanda hanno annunciato martedì che cominceranno a lavorare per ripristinare presto i collegamenti tra i due Paesi. Una situazione osservata con attenzione anche dal resto del mondo e che potrebbe servire da modello.
Da oltre un mese, a causa della pandemia di coronavirus, Australia e Nuova Zelanda hanno vietato l’accesso agli stranieri sul loro territorio e imposto la quarantena a chiunque fosse rientrato in patria.
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Uno sguardo su come si volerà domani
Ambedue i Paesi hanno un tasso di mortalità legato al coronavirus dell’1%, al di sotto di molte altre nazioni, con un numero di nuovi casi molto esiguo rispetto al picco di marzo.
Il premier australiano Scott Morrison ha annunciato che il volo sopra il mar di Tasmania sarà con molta probabilità il primo collegamento internazionale ripristinato dopo che le tratte interne avranno ricominciato a funzionare con più assiduità.
La premier neozelandese Jacinda Ardern, che martedì è diventata il primo leader straniero a partecipare a una riunione di gabinetto in Australia in oltre 60 anni, ha tuttavia affermato che questo potrebbe richiedere tempo.
“Quando saremo sicuri che non riceveremo casi di covid-19 dall’Australia e che non ne esporteremo, allora sarà il momento di agire”, ha detto.
I voli interni della più grande compagnia aeree australiana Qantas sono attualmente il 5% rispetto al periodo precedente alla crisi, i voli internazionali l’1%.
La ripresa dei collegamenti darebbe una boccata d’ossigeno per le economie dei due Paesi. Si stima che l’Australia abbia perso un milione di posti di lavoro tra metà marzo e metà aprile.
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