Ema su vaccino Astrazeneca: “Benefici superano i rischi”
C'è una correlazione tra i casi di trombosi cerebrale e la somministrazione del vaccino Astrazeneca. Lo ha riferito mercoledì l'Agenzia europea per i medicinali sottolineando al contempo che si tratta di effetti collaterali molto rari e che "i benefici de vaccino superano i rischi".
“L’Ema ricorda agli operatori sanitari e alle persone che ricevono il vaccino di rimanere consapevoli della possibilità che casi molto rari di coaguli di sangue combinati con bassi livelli di piastrine nel sangue si verifichino entro 2 settimane dalla vaccinazione”, scrive l’Agenzia europea in una nota.
“Finora, la maggior parte dei casi segnalati si è verificata in donne di età inferiore a 60 anni entro 2 settimane dalla vaccinazione. Sulla base delle prove attualmente disponibili, i fattori di rischio specifici non sono stati confermati”.
“Le persone che hanno ricevuto il vaccino devono cercare immediatamente assistenza medica se sviluppano sintomi di combinazione di coaguli di sangue e piastrine basse”, scrive ancora l’Ema.
“Il comitato di sicurezza dell’Ema imporrà ad AstraZeneca robusti studi per capire di più sugli effetti di rischio” del suo vaccino, ha detto il responsabile della task force sull’analisi dei dati dell’Ema, Peter Arlett, parlando in conferenza stampa.
La compagnia anglo-svedese dovrà fare “studi di laboratorio per cercare di comprendere meglio l’effetto dei vaccini sulla coagulazione, esaminare i dati esistenti di studi clinici ravvicinati per valutare si vi siano ulteriori informazioni sui possibili rischi e condurre anche studi epidemiologici”, ha sottolineato Arlett.
In ogni caso l’Ema è dell’opinione che il vaccino dovrebbe continuare a essere usato poiché il rapporto costo benefici resta estremamente positivo.
L’agenzia ha effettuato un esame approfondito di 86 casi segnalati di cui 18 mortali su circa 25 milioni di persone, in Europa e nel Regno Unito, che hanno ricevuto il vaccino di Astrazeneca.
Diversi Paesi avevano deciso di smettere di somministrarlo al di sotto di una certa fascia di età, come la Francia, la Germania e il Canada. Norvegia e Danimarca ne hanno sospeso l’utilizzo. In Svizzera, Paese che ha ordinato 5 milioni di dosi del preparato, non è stato ancora omologato.
Altri invece hanno puntato tutto su Astrazeneca, come il Regno Unito. Le considerazioni del corrispondente da Londra della Radiotelevisione svizzera.
tvsvizzera.it/Zz/ats/afp con RSI (TG del 07.04.2021)
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