La parola d’ordine ora è trasparenza. Lo dice l’accordo fiscale italo-svizzero. Su richiesta verranno fornite all’Italia informazioni bancarie, questo in cambio dello stralcio della Svizzera dalla lista dei paradisi fiscali.
Il cliente italiano è ora chiamato a regolare la propria posizione di fronte al fisco. E pure la banca svizzera, se non vorrà avere guai, deve agire in modo responsabile. La piazza finanziaria elvetica deve ormai tenere conto anche della legislazione italiana che ha inasprito le norme contro l’auto-riciclaggio.
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