Donald Trump ha annunciato, come solito fare su Twitter, il cambio alla testa dei servizi di informazione di Dan Coats, con cui non sono mancate divergenze in questi due anni, con il fidato John Ratcliffe dal prossimo 15 agosto.
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tvsvizzera/reuters/afp/spal con RSI (TG del 29.7.2019)
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Il direttore dell’intelligence nazionale, carica creata in seguito agli attentati dell’11 settembre 2001, ha il compito di supervisionare le 17 agenzie civili e militari di informazione, tra cui la Cia e la Nsa. La successione, che dovrà essere ratificata dal Congresso, giunge al termine di una lunga serie di incomprensioni: Dan Coats si era infatti rapidamente attirato, dopo la sua nomina, le critiche della Casa Bianca per aver contraddetto il presidente in importanti questioni di politica estera, in particolare contestando l’avvicinamento con il Cremlino.
Ma ad aver fatto infuriare Donald Trump è stato soprattutto il fatto che il direttore dell’intelligence non abbia condiviso l’ottimismo sulla denuclearizzazione della Corea del Nord e per questo motivo aveva invitato il suo collaboratore “a tornare a scuola”.
Da parte sua il deputato texano John Ratcliffe, membro della commissione affari giudiziari e di informazione della Camera dei rappresentanti, ha invece difeso tenacemente Donald Trump nel corso dell’audizione del procuratore speciale Robert Mueller sul Russiagate, inchiesta che coinvolge più o meno direttamente la Casa Bianca, e lo ha sostenuto nel dossier iraniano.
L’anno scorso il suo era uno dei nomi più accreditati per sostituire il ministro di Giustizia Jeff Sessions (Attorney General), dimessosi il 7 novembre 2018. Il cambio ai vertici dell’intelligence non è però che l’ennesimo cambio nella squadra di Donald Trump.
Dall’inizio del suo mandato hanno infatti abbandonato l’incarico il segretario generale della Difesa Jim Mattis, la segretaria alla Sicurezza interna Kirstjen Nielsen, il capo del gabinetto della Casa Bianca John Kelly e il segretario di Stato Rex Tillerson.
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