USA, shutdown tra impasse e minacce
Il presidente statunitense Donald Trump ha minacciato di chiudere la frontiera meridionale se i democratici non accettano di finanziare la costruzione di un muro al confine con il Messico. Ma salvo colpi di scena nessun'intesa si profilerà prima del 2019 facendo così proseguire lo "shutdown" che paralizza parzialmente l'amministrazione federale.
“Saremo costretti a chiudere la frontiera sud completamente se i democratici ostruzionisti non ci daranno i soldi per terminare il muro”, ha scritto Trump su Twitter.
We will be forced to close the Southern Border entirely if the Obstructionist Democrats do not give us the money to finish the Wall & also change the ridiculous immigration laws that our Country is saddled with. Hard to believe there was a Congress & President who would approve!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 28 dicembre 2018Collegamento esterno
L’inquilino della Casa Bianca ha detto di considerare questa chiusura come “redditizia” ritenendo che “gli Stati Uniti perdono talmente tanto denaro commerciando con il Messico con il Nafta”.
Non è la prima volta che Trump critica l’Accordo di libero scambio nordamericano stipulato con Messico e Canada. Un nuovo testo che dovrebbe rimpiazzarlo è stato firmato a fine novembre ma deve ancora essere ratificato dal Congresso.
Nessuna reazione dal Messico
Trump aveva già fatto simili minacce in precedenza nell’obiettivo di lottare contro l’immigrazione clandestina. Il presidente del Messico Andres Manuel Lopez Obrador ha preferito non rilasciare commenti venerdì, limitandosi a dichiarare che “si tratta di una questione interna degli USA”.
Nella stessa serie di tweet, Trump ha anche affermato che “sopprimerà ogni tipo id aiuto” destinato a Honduras, Guatemala e Salvador, paesi erosi dalla povertà e da cui provengono molti di coloro che cercano di introdursi negli Stati Uniti.
Il presidente statunitense esige 5 miliardi di dollari per costruire il muro e sta ribadendo dal 22 dicembre che non firmerà le leggi di finanziamento delle amministrazioni se il denaro non verrà stanziato.
Le discussioni in Senato riprenderanno mercoledì 2 gennaio. I repubblicani avranno 2 seggi in più dei 51 attuali ma saranno in minoranza alla Camera dei rappresentanti.
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.