Bufera per i voti dell’Afd al governatore della Turingia
Le alleanze con la destra estrema restano un tabù in Germania dove l'elezione del governatore Thomas Kemmerich in Turingia, con i voti dell'Afd, ha suscitato una levata di scudi generalizzata.
“È un giorno nero per la democrazia”, ha tuonato la cancelliera Angela Merkel dall’Africa del Sud che si è indignata per “questo fatto imperdonabile” che “deve essere annullato”.
E a sole 24 ore dalla sua elezione il candidato del piccolo Partito liberale (Fdp) – che oltre ai sovranisti di Alternative für Deutschland è stato appoggiato anche dai cristiano democratici della sezione locale della Cdu – è stato costretto ad annunciare le sue dimissioni e lo scioglimento del parlamento regionale (su cui dovranno però esprimersi ancora i deputati). “Vogliamo nuove elezioni per cancellare la stimmate del sostegno dell’Afd”, ha affermato il neoeletto.
Si tratterebbe infatti della prima volta dalla fine del Secondo conflitto mondiale che in Germania un dirigente regionale viene eletto con i voti dell’estrema destra e che la destra moderata si allea con l’Afd, tra le cui file, soprattutto nell’ex Ddr, vi sono numerosi esponenti che negano l’Olocausto e i crimini nazisti.
In diverse città tedesche si sono svolte manifestazioni spontanee di protesta per ricordare che proprio in Turingia, nel 1930, sono entrati per la prima volta in un governo regionale rappresentanti nazisti.
Da parte sua i socialdemocratici dell’Spd, che siedono nel governo della cancelliera Merkel, hanno minacciato di rompere la coalizione se non verrà chiarita definitivamente la situazione in Turingia.
La corrispondenza di Walter Rahue
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