Trump mette fine allo shutdown più lungo
Il Congresso USA incassa un successo parziale nel lungo braccio di ferro che lo ha visto opposto a Donald Trump.
Il presidente ha infatti promulgato venerdì sera la legge che garantisce il finanziamento dell’amministrazione federale per le prossime tre settimane, vale a dire fino al 15 febbraio, mettendo così fine allo shutdown che paralizza l’attività di numerosi servizi pubblici da più di un mese e lasciato senza stipendio 800’000 dipendenti.
In precedenza la Casa Bianca aveva annunciato di aver raggiunto un accordo con i rappresentanti del parlamento su un testo che non prevedeva fondi per la realizzazione del controverso muro al confine con il Messico. Testo che era stato successivamente adottato dalle due Camere.
In alternativa, ha spiegato Donald Trump in serata, una commissione “bipartisan” sarà incaricata di occuparsi della questione della sicurezza alla frontiera sud degli Stati Uniti. In proposito il presidente aveva aggiunto che gli USA “non hanno bisogno” di costruire un muro di cemento lungo 2’000 km tra il Pacifico e il Golfo del Messico e che la Casa Bianca non ha mai proposto questa soluzione.
La vertenza tra potere esecutivo e legislativo riguardava il credito di 5,7 miliardi di dollari per la realizzazione della barriera, invisa alla maggioranza democratica alla camera bassa.
Da parte sua il presidente ha precisato che l’amministrazione federale chiuderà i battenti di nuovo se il Congresso non sarà in grado di proporre un “giusto accordo” e ha minacciato di dichiarare l’urgenza nazionale per reperire i fondi necessari al suo progetto.
A tale riguardo diversi analisti ritengono che Donald Trump, che a questo punto è autorizzato a tenere il suo discorso sull’Unione, potrebbe rivedere al ribasso il suo disegno al confine messicano.
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