Donald Trump annuncerà martedì il ritiro degli Stati Uniti dall'accordo sul programma nucleare dell'Iran. Lo scrive il New York Times, citando fonti diplomatiche europee. Le cancellerie occidentali riaffermano con forza la necessità di preservare l'intesa.
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tvsvizzera.it/ATS/ri con RSI (TG/RG del 08.05-2018)
Gli alleati del vecchio continente avrebbero dunque fallito, nel tentativo di convincere il presidente statunitense, la cui decisione rischia di provocare una nuova escalation tra l’Iran e l’Occidente.
Anche la Russia, in mattinata, ha avvertito che un eventuale ritiro degli USA potrebbe avere delle conseguenze negative.
Ripristino delle sanzioni
Trump ha preannunciato dal suo profilo Twitter che la decisione sarà resa nota martedì alle 14 (le 20 CET). “Le possibilità che Trump annunci di restare nell’intesa sono molto ridotte”, afferma uno dei diplomatici sentiti dal NYT.
L’uscita dall’accordo aprirebbe la strada a sanzioni verso le banche dei Paesi che non ridurranno le importazioni di petrolio da Teheran.
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Nelle ultime settimane, Francia, Germania e Regno Unito hanno cercato -anche con visite di alto livello come quelle del presidente Macron, della cancelliera Merkel e del ministro degli esteri britannico Boris Johnson- di convincere Trump che sarebbe un errore.
“Ne usciremo più forti”
Dal canto uso, il presidente del parlamento iraniano Ali Larijani ha dichiarato che il probabile ritiro degli USA e il ripristino delle sanzioni “otterrà il risultato di rafforzare la solidarietà del popolo in Iran”, riferisce l’agenzia Irna.
L’intesa, siglata nel 2015 dall’amministrazione Obama e da altri cinque Paesi occidentali con il governo iraniano, prevede la sospensione del programma nucleare da parte di Teheran in cambio della sospensione delle sanzioni economiche.
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Proprio in questi giorni, una delegazione svizzera si trova in Iran per aprire nuove collaborazioni tra le università iraniane e della Confederazione.
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