Due bombardieri strategici USA hanno sorvolato nella notte tra martedì e mercoledì la penisola coreana, in formazione con due jet militari di Seul. È l’ultima prova di forza in ordine di tempo verso la Corea del Nord.
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tvsvizzera.it/ri con RSI (TG del 11.10.2017)
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Il Comando di Stato maggiore congiunto ha reso noto che i supercaccia statunitensi B-1B (partiti martedì pomeriggio da Guam ed entrati nella Zona di identificazione per la difesa aerea KADIZCollegamento esterno scortati da due F-15K sudcoreani) hanno simulato un attacco aria-terra sul mar del Giappone e volato tagliando la penisola. I bombardieri hanno poi avuto una prova di tiro nel mar Giallo, sul lato occidentale.
Interoperabilità di jet coreani, giapponesi e USA
L’Ufficio presidenziale sudcoreano ha fatto sapere che l’addestramento notturno era parte della “turnazione di asset strategici militari americani” e le operazioni in questo ambito sono destinate ad andare avanti.
I militari USA hanno confermato le manovre, precisando che velivoli supersonici (detti ‘Lancers’) hanno intrapreso simili attività anche con l’Aeronautica giapponese. Si tratta di una “serie di missioni bilaterali nelle vicinanze della Corea”.
Tra minacce verbali e prove di forza
Da settimane, la tensione nell’area non accenna ad attenuarsi: Pyongyang moltiplica i lanci di missili verso i paesi vicini e ha condotto un sesto test nucleare, mentre il leader Kim Jong-un si scambia minacce col presidente USA Donald Trump.
Solo domenica, Kim ha elogiato il potere dissuasivo dell’arsenale nucleare del suo Paese. Il giorno precedente, in una serie di tweet, Trump aveva affermato nuovamente di considerare l’opzione militare.
Le prove congiunte dei B-1B con le forze aeree di Seul e Tokyo, chiarisce il Pentagono, sono effettuate a dimostrazione della “presenza continua” e della prontezza nell’area Indo-Asia-Pacifico con il supporto militare statunitense per “la tutela della sicurezza e della stabilità regionali”.
Nuove provocazioni attese
Esperti ipotizzano che la Corea del Nord possa effettuare nuovi test il 18 ottobre, quando inizierà il 19esimo congresso del Partito comunista cinese.
Kim Jong-un manderebbe così un messaggio anche a Pechino, ritenuta colpevole di aver approvato nuove sanzioni nei confronti di Pyongyang.
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