Omicidio di George Floyd, la protesta si estende
La collera suscitata dall'uccisione dell'afroamericano George Floyd da parte di un poliziotto di Minneapolis ha alimentato ancora sommosse nella notte da venerdì a sabato nella città. Le manifestazioni di protesta si sono moltiplicate nel Paese e il Minnesota ha annunciato un dispiegamento di forze senza precedenti.
Malgrado l’arresto di uno degli agenti implicati nel dramma e l’imposizione di un coprifuoco non hanno impedito un’altra notte di proteste e scontri, la quarta, nella grande città del Minnesota.
Migliaia di manifestanti avevano sfilato pacificamente venerdì sera in memoria dell’afroamericano George Floyd, 46enne uscciso lunedì poco dopo il suo arresto. Ma le manifestazioni sono rapidamente degenerate vicino al commissariato nel sud della città, con negozi incendiati, saccheggi e scontri con le forze dell’ordine.
Minneapolis ha annunciato sabato un dispiegamento di forze senza precedenti.
“La situazione non ha più nulla a che vedere con l’omicidio di George Floyd”, ha dichiarato il governatore del Minnesota, Tom Walz, il quale ha annunciato la mobilitazione di 13’000 soldati della Giardia nazionale dello Stato, una prima. Ha inoltre chiesto aiuto al ministero della Difesa. Delle unità della polizia militare sono state messe in allerta per un eventuale intervento a Minneapolis.
La tensione è cresciuta anche nel resto del Paese. Un diciannovenne è stato ucciso a Detroit, in Michigan, da un colpo sparato sulla folla da un’auto in corsa. Un agente è morto a Oakland, in California, un altro è rimasto ferito. Ad Atlanta è stato dichiarato lo stato d’emergenza, a New York la polizia ha picchiato e arrestato decine di dimostranti, mentre a Washington la residenza presidenziale è stata chiusa, assediata da centinaia di persone.
Il poliziotto bianco Derek Chauvin, che nel video che ha scioccato il Paese tiene sotto il ginocchio per diversi minuti il collo di Floyd, è stato arrestato venerdì per “omicidio colposo”. Una cauzione di 500’000 dollari è stata fissata. Se fosse dichiarato colpevole rischia oltre 20 anni di reclusione.
L’arresto non basta a consolare la famiglia della vittima, né a placare le proteste. Il commento del corrispondente della Radiotelevisione svizzera.
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