Il presidente russo Vladimir Putin avrebbe ordinato una campagna per influenzare le elezioni presidenziali negli Stati Uniti. È quanto ha stabilito il rapporto dell’intelligence americana presentato a Barack Obama e all’eletto Donald Trump, che insiste: “l’esito del voto non è stato modificato”. Continua così il braccio di ferro tra il prossimo inquilino della Casa Bianca e i servizi segreti.
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tvsvizzera.it/ri con RSI (TG del 07.01.2017)
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Fino a venerdì, si trattava soltanto di speculazioni. Ora, gli 007 statunitensi mettono nero su bianco di avere le prove che la Russia, su ordine di Putin, ha violato i sistemi informativi americani minando la fiducia dell’opinione pubblica verso il processo elettorale democratico con lo scopo di influenzare le presidenziali perché le vincesse Donald Trump.
Un atto d’accusa lungo decine di pagine stilato da CIA, FBI e NSA e diffuso dopo l’incontro che i capi delle tre agenzie hanno avuto proprio con Trump. Un faccia a faccia che voleva smorzare i toni dello scontro tra il presidente eletto e i vertici dello spionaggio USA, che ha già deciso di sostituire.
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Davanti alle nuove prove, Trump ha fatto solo una concessione “La Russia ha provato a influenzare l’elezione, ma non ci è riuscita. L’esito non è stato modificato”, ha insistito.
Un’ammissione parziale criticata dai democratici, che sostengono che il presidente eletto dovrebbe condannare a chiare lettere l’operato di Mosca, ma anche da molti repubblicani, che diffidano del nuovo approccio verso la Russia imbastito da Trump.
L’amicizia con Putin dichiarata solo due giorni fa potrebbe ora essere minata da un rapporto che, prima di tutto, contrappone l’intelligence USA e chi è chiamato a guidarla. Con il rischio di compromettere la sicurezza del Paese.
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