Biodiversità, Svizzera cattiva allieva
"I cambiamenti climatici l'agricoltura industriale e il bracconaggio minacciano innumerevoli specie animali", sottolinea il Wwf nel suo bilancio annuale. La Svizzera è valutata in modo particolarmente negativo. Nessun altro paese ha una proporzione altrettanto alta di specie minacciate sul suo territorio.
Più di un terzo delle specie di animali, vegetali e di funghi in Svizzera sono a rischio estinzione, si legge nel rapporto “Living Planet”, pubblicato venerdì dal WWF.È un documento che ogni anno identifica le specie per le quali l’anno appena trascorso è stato nefasto e quelle per cui è stato invece positivo. Per quello che riguarda la Svizzera, il rapporto rileva che quasi 600 specie di api selvatiche, che assicurano gran parte dell’impollinazione di piante e colture, sono minacciate.
Pagano le spese dell’agricoltura industriale, dei pesticidi, della concimazione eccessiva, delle monocolture e della distruzione delle fonti di cibo e dei luoghi di nidificazione.
Vincitori e vinti
A livello mondiale la nella lista dei “vinti” del 2019 oltre alle api selvatiche troviamo il ghepardo, la cernia, l’orso polare e il bucero dall’elmo, un uccello che vive nelle foreste pluviali asiatiche e che viene decimato a causa del valore del suo becco, di un materiale simile all’avorio, con cui vengono realizzati gioielli e altri oggetti.
Ma ci sono anche storie di successo.
Come quella del bisonte, la cui presenza a lungo termine nel Caucaso sembra assicurata. Oppure la rana d’acqua Sehuencas di cui si temeva fosse rimasto solo un esemplare maschio in cattività. Ma per caso dei ricercatori hanno trovato una femmina e dunque la specie potrebbe essere salvata.
Il Wwf cita poi due specie che traggono vantaggio dal riscaldamento climatico: come lo sciacallo dorato che sta allargando il suo habitat all’Europa centrale. Attualmente la sua popolazione supera di sette volte quella del suo più grande concorrente, il lupo, e anche in Svizzera si registrano avvistamenti regolari.
Vi è infine il coleottero della corteccia conosciuto anche come bostrico tipografo, che approfitta degli anni secchi e caldi per moltiplicarsi con ancora più successo e diventa un flagello per gli abeti rossi sull’Altipiano elvetico, indeboliti dal caldo.
+Più dettagli sugli animali vincitori e vinti del 2019 sul sito del WWF+Collegamento esterno
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