Dopo la conferma da parte dell'agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) della nocività per le api di tre neonicotinoidi, gli ambientalisti chiedono di fare di più.
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tvsvizzera.it/Zz/afp/ats con RSI (TG del 01.03.2018)
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Il rapportoCollegamento esterno era atteso da tempo e concerne tre neonicotinoidi (clothianidin, imidacloprid e thiamethoxam) per i quali vigono delle restrizioni in seno all’Unione europea e in Svizzera, dopo una prima valutazione da parte dell’Efsa nel 2013.
L’utilizzo in esterno di questi tre pesticidi, che si attaccano al sistema nervoso delle api, rappresenta un rischio elevato per questi insetti.
“Nonostante la moratoria su alcune colture in Svizzera vediamo i danni provocati da questi pesticidi sulle colonie di api aumentare”, ha detto Davide Conconi, presidente della Società Ticinese di Apicoltura e membro del comitato di ApisuisseCollegamento esterno.
Due giganti della produzione dei pesticidi, la svizzera Syngenta e la tedesca Bayer, avevano fatto ricorso alla Corte di giustizie europea contro la decisione di sospensione per le colture che attirano le api (come mais, colza o girasole) salvo qualche eccezione. La procedura è ancora in corso.
La Commissione europea ha già proposto un bando permanente dei tre neonicotinoidi, con l’eccezione del loro utilizzo nelle serre, ma non si è ancora votato, anche perché si aspettava di conoscere il risultato della ricerca.
Il comitato responsabile di questo dossier si riunirà il prossimo 22 marzo.
“I paesi Ue la smettano di tergiversare – dice la responsabile agricoltura di Greenpeace Franziska Achterberg – e appoggino la proposta di divieto dei neonicotinoidi come primo passo per impedire il collasso delle colonie di api”.
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