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In Grecia la situazione è “esplosiva”

anziana su un molo
A Samos la situazione è sull'orlo del tracollo. Nell'immagine una 92enne siriana appena arrivata sull'isola dell'Egeo. Keystone / Kostas Tsironis

Mentre il Parlamento greco inasprisce la legislazione sull'asilo, il Consiglio d'Europa lancia l'allarme: nelle isole dell'Egeo gli immigrati vivono in condizioni orribili.

Al termine di una visita di cinque giorni nei campi di Lesbo e Samos, i più sovraffollati delle isole dell’Egeo, Dunjia Mijatovic ha dichiarato di essere rimasta “sconvolta” dalle condizioni in cui vivono i richiedenti l’asilo, in particolare per le condizioni igieniche

“L’immagine è scioccante per l’Europa del XXI secolo […]; qui non si tratta più di accoglienza, ma di lotta per la sopravvivenza”, ha sottolineato giovedì in una conferenza stampa a Strasburgo la commissaria del Consiglio d’Europa per i diritti umani.

Più di 34’000 uomini, donne e bambini sono stipati in campi concepiti per 6’300 persone su cinque isole greche.

La situazione è “esplosiva”, ha proseguito Dunjia Mijatovic, chiedendo che vengano prese misure urgenti.

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Appello all’Europa

La commissaria non ha risparmiato critiche agli altri Stati europei, ai quali ha chiesto di aiutare, non solo finanziariamente, la Grecia, in particolare assumendosi “maggiori responsabilità nel fornire vie per ricollocare le persone”.

“In questo momento le persone che sono sulle isole greche non hanno bisogno di un altro summit o di un altro accordo di cooperazione, quello di cui hanno bisogno urgentemente è che i leader politici smettano di guardare altrove e finalmente mettano in atto le misure che tutti conosciamo, ma che nessuno sembra pronto ad assumere”, ha sottolineato la commissaria.

Una legge controversa

Le dichiarazioni di Dunjia Mijatovic sono state fatte alcune ore prima che il Parlamento greco adottasse una revisione legislativa che mira a rendere più severa la concessione dell’asilo e a velocizzare le procedure, rendendo più facile il rinvio dei richiedenti verso Paesi terzi.

La riforma, proposta dal Governo di destra di Kyriakos Mitsotakis, eletto a luglio, interviene in un momento in cui la Grecia è tornata ad essere la principale porta d’ingresso in Europa per i richiedenti l’asilo.

Prendendo la parola davanti ai deputati prima del voto, Mitsotakis ha sottolineato la necessità di “distinguere i rifugiati dagli immigrati”. “Questa legge sull’asilo invia un messaggio chiaro: coloro che sanno di non poter ottenere asilo e che malgrado ciò cercheranno di venire nel nostro paese, saranno rinviati e casa e perderanno i soldi investiti nel viaggio”, ha proseguito il primo ministro greco.

Molte organizzazioni non governative hanno espresso riserve su alcuni punti della legge, in particolare sulla procedura accelerata.

Anche Dunjia Mijatovic si è detta preoccupata, sottolineando il rischio di una valutazione “superficiale” delle domande di asilo da parte delle autorità, in violazione ai diritti dei migranti e dei rifugiati.

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