L’aviazione russa non ha perso tempo: poche ore dopo il via libera da parte del senato di Mosca, i caccia hanno iniziato i bombardamenti su suolo siriano. Un intervento chiesto espressamente dallo storico alleato Assad.
Il Cremlino sostiene di aver avvisato dei raid i membri della coalizione impegnati nella lotta aerea, in primis Stati Uniti e Francia. Una circostanza smentita però da Parigi che afferma di non essere stata informata.
C’è poi confusione sugli obbiettivi colpiti: secondo la Russia si è trattato di attrezzature e mezzi militari appartenenti ai terroristi dell’Isis. Ma washington replica: la zona non è sotto il controllo dello Stato Islamico. Circostanza questa confermata anche da fonti diplomatiche francesi, secondo cui nel mirino dei caccia russi vi erano i ribelli che si oppongono al regime di Assad.
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Paolo Magri, Direttore dell’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale di Milano
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