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Schianto aereo in Colombia, 76 morti

A bordo del velivolo, quasi a destinazione, una squadra di calcio brasiliana alla prima finale di Coppa Sudamericana; 5 sopravvissuti

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Sono cinque i sopravvissuti dello schianto aereo avvenuto nella notte di martedì in Colombia. Per altre 76 persone non c’è stato nulla da fare.

Sul volo della compagnia boliviana Lamia viaggiava la squadra di calcio brasiliana Chapecoense con tutto il suo entourage. Erano diretti a Medellín per giocare l’andata della finale della Coppa Sudamericana contro l’Atlético Nacional.

La foto dello stemma della squadra, tra i rottami dell’aereo, richiama quello che risalta sulla divisa dei ragazzi del Chapecoense nei selfie scattati pochi istanti prima dello schianto.

A bordo c’erano 72 passeggeri e 9 membri dell’equipaggio. L’aereo era partito da San Paolo del Brasile e, diretto in Colombia, è precipitato in una zona montagnosa alle porte di Medellín.

Prima di sparire dai radar, il pilota pare avesse segnalato un problema all’impianto elettrico. Si pensa ad un tentativo di atterraggio d’emergenza.

Una zona impervia. I soccorsi sono stati difficili. Eppure qualcuno, tra i resti del velivolo, è stato trovato ancora in vita. Inizialmente i sopravvisuti erano sei, uno di loro però non ce l’ha fatta. È morto durante il trasporto in ospedale.

“È una situazione terribile”, ha detto il sindaco di Medellín Federico Gutiérrez. Stiamo cercando di portare tutti i soccorsi necessari. La cosa importante è che ci sono dei sopravvissuti e dobbiamo pensare a salvare vite umane. Ma è terribile. Davvero terribile”

Il Chapecoense avrebbe dovuto giocare mercoledì l’andata della sua prima finale di Coppa Sudamericana, equivalente dell’Europa League.

Un momento da immortalare, in un video girato poco prima dell’imbarco e postato su Facebook. Su quel volo, oltre alla squadra, c’era tutta la delegazione di dirigenti e staff tecnico, oltre a giornalisti e tifosi.

Una sciagura che tristemente va ad allungare la lista di incidenti aerei che hanno visto coinvolte delle squadre, non solo di calcio. Destini che hanno in comune il grande amore per lo sport e una vita spezzata da una disgrazia dei cieli.

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