Scuola, la riforma passa al Senato con la fiducia
Maggiori poteri ai presidi, centomila assunzioni e benefit per gli insegnanti nel disegno di legge che passa ora alla Camera per l'approvazione definitiva
È passato al Senato, non senza accese opposizioni (159 voti favorevoli contro 112 e nessuna astensione), la riforma della scuola promossa dal Governo Renzi. Il pacchetto, su cui l’esecutivo aveva posto la fiducia dopo aver accolto parte dei circa duemila emendamenti al testo, passa ora alla Camera per il voto definitivo che dovrebbe avvenire entro il 7 luglio. Sul piano politico il fatto che il governo abbia messo, per bocca del ministro Maria Elena Boschi, la fiducia su un disegno di legge contenente ben 9 deleghe, scavalcando di fatto il parlamento in merito a diverse materie, ha suscitato non poche contestazioni da parte delle opposizioni. In particolare sui banchi dei 5 Stelle sono apparsi lumini e fasce nere per celebrare il funerale della scuola italiana mentre i senatori leghisti hanno esibito contenitori di vasellina per gli insegnanti.
Due sono le principali novità contenute nel disegno di legge: il potenziamento del preside, da taluni definito preside-sceriffo, e l’assunzione di 100’000 insegnanti precari. Riguardo al primo punto il dirigente scolastico è destinato ad assumere un ruolo centrale. In particolare premia i docenti ritenuti meritevoli, sentito il comitato di valutazione formato da tre insegnanti, un esterno e due genitori (o un allievo alle medie superiori). La riforma prevede inoltre un’estensione dell’autonomia concessa agli istituti che ogni triennio dovranno stabilire uno specifico piano in base ai criteri fissati dal dirigente scolastico.
Il ddl prevede l’assunzione di 100’000 insegnanti tra i vincitori del concorso del 2012. In questo caso i candidati dovranno accettare anche l’eventuale cattedra fuori regione. A regime i futuri docenti saranno assunti unicamente attraverso concorso pubblico che si svolgerà ogni 3 anni. Da sottolineare anche il programma di benefit a favore del corpo insegnante: la carta dell’insegnante consentirà acquisti per l’aggiornamento (abbonamenti a stampa, libri e spettacoli) per un ammontare massimo di 500 euro annui. Altre risorse sono destinate all’edilizia scolastica (nuovi istituti o ristrutturazione di quelli esistenti) e alla digitalizzazione delle scuole (portale unico su web, messa in rete degli istituti attraverso banda ultralarga) (red)
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