Piovono le critiche sull'Fbi dopo che la stessa agenzia della polizia federale statunitense ha ammesso di non aver fatto nulla dopo aver ricevuto delle segnalazioni sul conto del 19enne che ha aperto il fuoco in un liceo in Florida.
Questo contenuto è stato pubblicato al
2 minuti
tvsvizzera.it/Zz/ats con RSI (TG del 17.02.2018)
Contenuto esterno
Il governatore della Florida, Rick Scott, ha chiesto le dimissioni del direttore dell’Fbi, Christopher Wray, in seguito all’ammissione del Bureau di non aver agito dopo essere stata per ben due volte allertata sul conto di Nikolas Cruz, il 19enne che mercoledì ha ucciso 17 persone e ferito altre 14 al liceo Marjory Stoneman Douglas di Parkland, in Florida.
Altri sviluppi
Altri sviluppi
Diciassette vittime nella sparatoria in una scuola della Florida
Questo contenuto è stato pubblicato al
La sparatoria è avvenuta poco prima della fine dei corsi al liceo Marjory Stonemand Douglas di Parkland, una località situata a una settantina di chilometri a nord di Miami. L’autore della strage, un 19enne che era stato espulso dalla scuola per ragioni disciplinari stando a quanto dichiarato dallo sceriffo della contea di Broward, è stato…
L’agenzia non ha preso provvedimenti dopo la segnalazione già nota del blogger che lo scorso settembre avvertì gli agenti del commento in cui Cruz sosteneva: “Diventerò il più grande massacratore nelle scuole”. Ma neppure quando, il 5 gennaio, una persona vicina al giovane contattò l’agenzia per segnalare comportamenti preoccupanti.
L’Fbi riconosce così che in quest’ultima circostanza il protocollo non è stato seguito nella sua interezza: “Le informazioni fornite avrebbero dovuto essere valutate come una potenziale minaccia vitale”, si legge nella nota, dove il direttore Wray esprime rammarico “per l’ulteriore dolore che ciò ha provocato in coloro che sono rimasti coinvolti in questa orribile tragedia”, spiegando di stare “ancora indagando sui fatti”.
Stando a quanto riferisce il Bureau, le indicazioni ricevute su Cruz avvertivano che il giovane potesse “potenzialmente condurre una sparatoria a scuola”, sulla base del fatto che aveva manifestato “desiderio di uccidere, comportamenti sopra le righe e postato messaggi inquietanti sui social media”. Informazioni che l’agenzia avrebbe dovuto analizzare e trasmettere all’ufficio competente. “Abbiamo stabilito che questo protocollo non è stato seguito – si legge ancora – le informazioni non furono inviate all’ufficio di Miami e all’epoca non furono condotte ulteriori indagini”.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
Ancora una strage negli Stati Uniti
Questo contenuto è stato pubblicato al
A poco più di un mese dalla carneficina avvenuta a Las Vegas, nella quale morirono 58 persone, un altro dramma scuote gli Stati Uniti. Armato di un fucile d’assalto, un uomo è penetrato domenica all’interno di una chiesa di un piccolo villaggio, situato una cinquantina di chilometri a sud-est di San Antonio, nel Texas, uccidendo…
Attacco con l’ascia nel canton San Gallo, 8 feriti
Questo contenuto è stato pubblicato al
Un ragazzo 17enne di nazionalità lettone armato di un’ascia ha dapprima attaccato una coppia che si trovava con un passeggino sulla piazza di Flums, nel canton San Gallo. La prima vittima, un 36enne, ha riportato ferite gravi. L’entità di quelle riportate dalla donna, una 30enne, non è invece stata comunicata. Il bebè è rimasto ferito cadendo dal…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Steve Scalise, deputato della Louisiana al Congresso degli Stati Uniti è rimasto ferito dopo che un uomo armato di fucile ha aperto il fuoco attorno alle 7:00 del mattino nel campo di baseball dello stadio Eugene Simpson di Alexandria, dove la squadra di baseball repubblicana si allenava di primo mattino da alcune settimane in vista…
Questo contenuto è stato pubblicato al
La strage di Las Vegas è forse la prima in America cui è stata utilizzata un’arma automatica. Paddock avrebbe infatti modificato un fucile d’assalto AK-47 (il famoso Kalasnikov), sul tipo di quelli usati in guerra, per esplodere colpi in più rapida successione, solo tenendo premuto il grilletto. È una delle ipotesi fatte dagli investigatori per…
Questo contenuto è stato pubblicato al
In Texas é entrata in vigore lunedì la controversa legge che permette di portare armi nelle aule e nei campus universitari. Lo Stato americano, guidato da una maggioranza repubblicana, non è in realtà il primo a introdurre questa possibilità, che è in netto contrasto con gli sforzi profusi dal presidente Obama per un maggiore controllo…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il testo di modifica della legge sulla legittima difesa approvato lo scorso 4 maggio alla Camera è ancora in attesa dell’approvazione definitiva in Senato, il provvedimento è voluto dai centristi di Alfano e dal Pd. La sinistra parla di “Far West”, la destra considera le modifiche ancora troppo poco incisive. Anche Matteo Renzi non è…
Questo contenuto è stato pubblicato al
L’uomo, 26 anni, ex militare americano, avrebbe cominciato una lite già a bordo del volo. Una volta sbarcato e recuperato il bagaglio, ha preso la sua pistola, regolarmente denunciata alla partenza, e ha cominciato a sparare. Molti video amatoriali documentano gli istanti drammatici. I passeggeri intrappolati nell’aeroporto si difendono come possono: dietro ai muri, sotto…
Non è stato possibile registrare l'abbonamento. Si prega di riprovare.
Hai quasi finito… Dobbiamo verificare il tuo indirizzo e-mail. Per completare la sottoscrizione, apri il link indicato nell'e-mail che ti è appena stata inviata.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.