60 anni fa arrivava la pillola contraccettiva
Il 10 maggio 1960 sugli scaffali delle farmacie americane, approvata dalla Food and Drug Administration, arrivava una pillola che è nella storia non solo della medicina e delle scoperte scientifiche del '900 ma anche del costume, della società, un simbolo quasi della liberazione della donna che non a caso alla fine di quel decennio diventava elemento fondamentale dei movimenti del '68 e in particolare del movimento femminista.
La pillola contraccettiva, che in Europa sarebbe arrivata nel ’61, agisce grazie alla combinazione di piccole quantità di un estrogeno e di un progestinico. L’assunzione quotidiana di questi due ormoni inibisce gli eventi ormonali che inducono l’ovulazione. Gli ormoni come possibilità anticoncezionale si studiano dagli anni ’30 ma il controllo delle nascite è stato storicamente proibito nei paesi cattolici, addirittura illegale.
Si deve ad un’attivista per i diritti delle donne, l’infermiera Margaret Sanger, fondatrice della Planned Parenthood of America, rivoluzionaria e all’avanguardia per i tempi (con i fondi dell’ereditiera Katherine McCormick) la creazione portata avanti in un piccolo laboratorio dal biochimico Gregory Pincus e dal ginecologo di Harvard John Rock.
Il medicinale Enovid, definito contro i disturbi mestruali, con la dicitura sulla confezione: “questo medicinale eviterà l’ovulazione” vendette in meno di due anni, più di mezzo milione di confezioni. Rispetto agli anni d’esordio, il contenuto della pillola è profondamente cambiato con la sintesi di nuovi progestinici, il progressivo ridursi dei dosaggi e soprattutto la diminuzione degli effetti collaterali. Nel frattempo (non meno dibattuta) è nata la pillola del giorno dopo. Oggi è utilizzata da più di 100 milioni di donne nel mondo.
Ma al di là delle cifre è nell’utilizzo che la pillola è stata al centro in questi 60 anni di una lunga storia di lotta femminile, pregiudizi, battaglie ideologiche. La pillola ha una efficacia contraccettiva elevatissima, una grande facilità di utilizzo e nessuna interferenza con l’atto sessuale: è alla donna, e alla sua autodeterminazione come si diceva un tempo, la libertà/facoltà di prenderla.
Il corpo è il mio e lo gestisco io, slogan storico delle femministe di epoche passate includeva proprio l’arbitrio dell’utilizzo della pillola ossia della possibilità di decidere la possibilità di avere una gravidanza.
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