In Siria, continua la riconquista di quartieri di Aleppo Est da parte dell’esercito di Bashar Al Assad e dei suoi alleati, che lo scorso 15 novembre ha lanciato l’offensiva finale contro gli insorti.
Con i raid aerei su quello che è ormai il principale campo di battaglia nel Paese, i ribelli incassano una delle più importanti battute d’arresto dal 2012. In particolare con la perdita dei quartieri di Jabal Badro e di Hanano, che li ha divisi, spaccati in due, rendendoli più vulnerabili. Tanto che, secondo il ministero della Difesa russo, circa 100 miliziani avrebbero depositato le armi e abbandonato la città.
Si aggrava intanto il disastro umanitario. Mentre fuggono i ribelli, fuggono anche i civili. Nelle ultime 24 ore, quelli che hanno lasciato Aleppo est, per dirigersi verso i distretti controllati dal governo o dalle forze curde, sono diverse migliaia.
Nella parte assediata non ci sono più ospedali operativi, fa sapere l’Organizzazione mondiale della Sanità, che lancia l’allarme, mentre l’ONU denuncia: 250mila persone sono intrappolate in città e allo stremo, le scorte di cibo si stanno esaurendo.
La guerra in Siria potrebbe essere a un punto di svolta. La riconquista da parte di Assad di Aleppo Est rafforzerebbe ulteriormente il suo legame con la Russia e coinciderebbe con la disfatta degli alleati dell’opposizione. Arabia Saudita, Qatar, Turchia e Paesi Occidentali.
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