David Enderlin, l’avvocato ticinese coinvolto nell’inchiesta sulla maxi truffa ai danni della banca italiana Carige, è stato interrogato giovedì per cinque ore dal pubblico ministero Silvio Franz, il magistrato che coordina l’inchiesta. L’esponente politico PLR ha cercato di spiegare che le sue “erano solo operazioni trasparenti” e “senza alcun intento di riciclare denaro”.
Il suo obiettivo era uscire dalla casa circondariale di Marassi ottenendo i domiciliari. L’interrogatorio ha avuto al centro soprattutto sull’acquisizione dell’hotel Holiday Inn di Lugano alla base, secondo la Procura italiana, del giro di riciclaggio e della maxi truffa da 22 milioni di euro alla banca Carige. Enderlin ha mostrato documenti e soprattutto ha spiegato le carte sequestrate in Svizzera.
“Il finanziamento era stato erogato in franchi. L’acquisto dell’albergo, invece, fu fatto in euro. Per questo ci sono delle differenze”, ha detto, precisando che “l’operazione era regolarissima e chiara”. Il legale di Enderlin nei prossimi giorni dovrebbe chiedere i domiciliari.
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