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Paesi Bassi, espulsi quattro agenti segreti russi

I servizi di sicurezza olandesi hanno sventato in aprile un cyber-attacco contro l'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac) da parte della Russia. I Paesi Bassi hanno quindi espulso quattro agenti segreti russi.

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L’operazione informatica sarebbe stata programmata dall’intelligence militare russa, il Gru. I quattro sospettati avevano passaporti diplomatici e tra loro c’era un esperto di informatica.

Edificio dell Opac
La sede dell’Opac, bersaglio del cyber-attacco. Keystone

Un computer portatile appartenente a uno dei quattro agenti era collegato con il Brasile, la Malysia e la Svizzera, con cartine stampate di Berna e Ginevra, un biglietto del treno per Basilea e documenti sul laboratorio chimico di Spiez coinvolto nelle analisi dell’agente nervino del caso Skripal.

L’Opac è stata coinvolta di recente anche nelle analisi relative all’attacco all’ex spia russa nel Regno Unito Sergei Skripal, così come ha indagato su presunti attacchi chimici in Siria.

Paesi Bassi e Regno Unito rivendicano in una nota congiunta dei primi ministri Mark Rutte e Theresa May “le operazioni rese note oggi” contro quelle che vengono definite “le inaccettabili cyber-attività del Gru, l’intelligence militare russa”. Queste operazioni – affermano Rutte e May in una dichiarazione congiunta – “gettano ulteriore luce” sul comportamento di Mosca.

L’ambasciatore russo nei Paesi Bassi e inviato presso l’Opac Alexander Shulgin è stato intanto convocato dal ministero degli Esteri olandese per fornire spiegazioni sul presunto attacco hacker contro l’organizzazione, riporta da Mosca l’agenzia Tass.

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