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Giovedì il voto sull’impeachment

Dimostanti davanti al Trump International Hotel di Chicago.
Davanti al Trump International Hotel di Chicago dimostranti chiedono l'impeachment del presidente USA. Copyright 2019 The Associated Press. All Rights Reserved

Negli Stati Uniti, la Camera si esprimerà sulla prossima fase dell'inchiesta come annunciato da Nancy Pelosi. La Casa Bianca: "Processo non autorizzato". La attualmente le possibilità concrete di una destituzione del presidente sono pressoché nulle.

La Camera dei rappresentanti voterà giovedì per formalizzare le procedure di impeachment in relazione alla prossima fase dell’indagine nei confronti del presidente Donald Trump. Lo ha annunciato Nancy Pelosi, spiegando che, anche se la Costituzione non richieda questo passaggio, questa scelta “assicurerà trasparenza e fornirà una strada chiara per andare avanti”.

La risoluzione che “stabilirà le procedure per le udienze” sarà il primo voto della Camera in seduta plenaria sull’inchiesta da quando prese il via un mese fa.

“Stiamo prendendo questa misura per eliminare ogni dubbio sul fatto che l’amministrazione Trump possa trattenere i documenti, bloccare le testimonianze, ignorare mandati puntualmente autorizzati o continuare a ostacolare la Camera”, ha scritto la Pelosi in una lettera ai democratici.

“Non saremo in grado di commentare fino a quando non avremo visto il testo, ma la speaker Nancy Pelosi ammette finalmente quello che l’America già sapeva, ovvero che i democratici stanno conducendo un processo di impeachment non autorizzato. – è stata la replica della Casa Bianca – Le loro segrete e oscure deposizioni a porte chiuse sono completamente illegittime e lo sono in modo irreversibile”.

La tappe per arrivare a destituire il presidente

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Intanto, il funzionario del Consiglio per la sicurezza nazionale esperto in Ucraina, Alexander Vindman, si appresta ad essere ascoltato alla Camera dove dirà di aver sentito Donald Trump chiedere al presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, di indagare uno dei suoi rivali politici. Una richiesta che fin da subito ha ritenuto dannosa per gli interessi degli Stati Uniti, tanto da denunciarla a un suo superiore.

“Non ritengo che sia adeguato chiedere a un Governo straniero di indagare su un cittadino americano. – ha affermato, anticipando il suo intervento ai media – Sono un patriota ed è mio dovere e onore portare avanti e difendere gli interessi del Paese a prescindere dal partito o dalla politica”.

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