Politica estera, cosa cambia con Biden
Come cambierà la politica estera degli Stati Uniti con Joe Biden, considerato che l'amministrazione Trump ha avuto una linea di rottura con il passato, cambiando il ruolo degli USA nel mondo? È davvero sicuro che Biden getterà al vento tutta l'eredità di Trump? E per la Svizzera cosa cambierà? Ecco alcune risposte.
Abbiamo intervistato sul tema Paolo Magri, direttore dell’istituto per gli studi di politica internazionale (ISPI) di Milano, chiedendogli quale opinione abbia sui tanti dossier che il nuovo presidente dovrà affrontare.
Innanzitutto il Medio Oriente. Il premier israeliano Netanyahu nella notte si è congratulato con Biden, ma ha anche ringraziato Trump per l’amicizia e il riconoscimento di Gerusalemme capitale. Poi c’è l’Europa: ricordando un’immagine su tutte, quella di Trump che rifiuta l’invito della cancelliera Merkel a stringersi la mano.
I rapporti con la Cina
Il cosiddetto “virus cinese” e la guerra commerciale sono state le cifre stilistiche trumpiane nei confronti di Pechino e all’uscita dall’Organizzazione mondiale della sanità per la gestione pandemica è stato solo uno degli schiaffi di Trump al multilateralismo.
C’è chi poi sottolinea che sotto l’amministrazione Trump gli Stati Uniti non hanno aperto un nuovo fronte di guerra e che l’ormai quasi ex presidente ha preferito alle armi convenzionali la guerra economica.
Guardate l’intervista integrale a Paolo Magri, direttore dell’ISPI di Milano:
Imprenditori elvetici felici per Biden
La notizia della vittoria di Joe Biden non ha lasciato indifferente il mondo economico svizzero. Infatti, il senatore democratico del Delaware conosce un po’ la Confederazione, per i progetti e le visite a Davos quando era vicepresidente sotto l’Amministrazione Obama. Questo fa ben sperare gli imprenditori svizzeri, anche perché le relazioni commerciali ed economiche con gli Stati Uniti sono, da ormai 20 anni, in continua crescita.
La buona notizia è che è finita l’incertezza, spiega Jan Atteslander, responsabile dei temi di politica estera in seno a Economiesuisse. Col cambio di amministrazione andranno però persi tutti i contatti allacciati con i collaboratori di Donald Trump, ma questo, ci dice, non lo spaventa: “Biden conosce la Svizzera e le sue particolarità, perché da vicepresidente è stato più volte al WEF di Davos. Non solo, proprio quando era in carica, il Governo americano ha avviato collaborazioni con la Svizzera su formazione e tecnologia. Da qui si può ripartire”.
Economiesuisse spera che con il nuovo presidente, Washington smetta di bloccare l’operato dell’Organizzazione mondiale del commercio, un ente rilevante per i paesi che hanno forti interessi economici a livello globale, ma meno peso politico. Proprio come la Svizzera. Vediamo il servizio del telegiornale:
tvsvizzera.it/fra con RSI
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