Tra gli otto imputati c’erano sei uomini e una donna, tra i 27 e i 48 anni.
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È finito con la condanna di tutti e otto gli imputati il processo per la strage di Nizza in cui, il 14 luglio 2016, morirono 86 persone (tra cui una 56enne ticinese residente ad Agno) e oltre 450 rimasero ferite. La Corte d’assise speciale di Parigi ha emesso martedì pene comprese tra i 2 e i 18 anni di prigione.
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tvsvizzezra.it/fra
Si è trattato di un processo con un grande assente, visto che il tunisino Mohamed Lahouaej Bouhlel, il 31enne che guidava il camion che travolse la folla sulla Promenade des Anglais, assiepata per quel giorno di festa nazionale francese, venne subito abbattuto dopo uno scontro a fuoco con la polizia francese.
Il tribunale, composto da cinque giudici, ha giudicato Mohamed Ghraieb, l’imputato principale e un amico di Bouhlel, colpevole di appartenere a un’organizzazione terroristica. Gli è stata inflitta una condanna a 18 anni di carcere. Stessa sorte per Chokri Chafroud, pure lui giudicato colpevole del reato di “Association de malfaiteurs terroriste” (AMT).
La sentenza, che giunge al termine di un dibattimento iniziato lo scorso 5 settembre nell’aula bunker costruita per gli attentati di Parigi del 2015, ha giudicato altri imputati colpevoli di aver aiutato Bouhlel a procurarsi le armi (compresa quella con cui l’attentatore fece fuoco dal finestrino mentre travolgeva la folla) e il camion. Tra gli otto imputati c’erano sei uomini e una donna, tra i 27 e i 48 anni, tra persone vicine all’attentatore o intermediari giudicati per traffico d’armi.
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